Stava per finire il 2016 e Microsoft annunciava un’interessante collaborazione con Qualcomm. Questa avrebbe portato, nel giro di qualche mese, alla costruzione dei primi computer potenziati da un processore Snapdragon con la classica architettura ARM. Per quale motivo esaltarsi talmente per un progetto basato su una piattaforma tipicamente mobile? Beh, almeno per due motivi. Il primo riguarda l’ammissione di come le CPU tipicamente viste su smartphone e tablet siano diventate potenti e ottimizzate; il secondo apre a scenari di uso nuovi: device mobili dal prezzo ridotto, versatili e dalle specifiche tecniche in grado di restituire all’utente un ecosistema completo e privo di limiti rispetto ai prodotti attuali (pensiamo ai notebook e agli ultrabook di fascia medio-alta). La differenza maggiore, con il passato, è proprio qua: se nei mesi scorsi bisognava accontentarsi di device leggeri ARM con a bordo Windows in versione RT, poco più di un software per smartphone, ora il supporto fornito dai SoC di Qualcomm è così vasto da includere anche Windows 10 tra gli OS abilitati, così da allineare l’offerta middle-range a quelle principali.
Cosa sono i Mobile PC
Non deve nemmeno trarre in inganno l’appellativo che gli analisti stanno affibbiando ai prossimi computer. Mobile PC, nel concreto, vuol dire ben poco: ci ritroveremo tra le mani classici portatili ma dal peso e dimensioni anche ridotte, in un certo senso dei netbook ma dalle capacità di calcolo decisamente maggiori di quelle dei 10 pollici venuti alla ribalta anni fa. Vista la presenza dei chip Snapdragon, c’è da aspettarsi dei dispositivi nativamente connessi, cioè provvisti non solo di Wi-Fi e Bluetooth ma anche di supporto alle reti LTE e al Wi-Gig, la nuova generazione di wireless che che promette di donare velocità pari a 8 Gigabit per secondo. Microsoft e Qualcomm hanno confermato l’arrivo dei primi Mobile PC entro l’ultimo trimestre del 2017, quindi tra ottobre e novembre. Non sappiamo chi sarà a costruirli (Asus? Acer? Toshiba?) ma è chiaro che, viste le premesse, ci sono tutti gli ingredienti per una ripresa del settore che, stando agli ultimi dati di IDC, a fine 2016 ha raggiunto un +10% delle vendite (notebook consumer e professionali) e guarda con una certa positività al futuro.