Entro giugno il Galaxy Note7 di Samsung tornerà nei negozi. La notizia non è una sorpresa visto che da diverse settimane sul web circolano immagini e specifiche tecniche circa la versione rigenerata del dispositivo, dotata degli stessi elementi esterni e hardware dei modelli ritirati a fine 2016 ma con una batteria più piccola, per evitare il ripresentarsi del conosciuto e deleterio problema del surriscaldamento e deflagrazione, che ha causato una rapida dismissione del phablet a livello globale. La scelta di Samsung di tornare con il Note7 sul mercato è doppiamente intelligente: prima di tutto il pubblico aveva dimostrato, al netto di ciò che è accaduto dopo, di apprezzare il design e le funzionalità del device con il pennino e poi, a seguito di alcune proteste da parte delle organizzazioni ambientali, la multinazionale si era detta più che disponibile a riciclare in qualche modo l’enorme ammontare di ferraglia a bordo dei terminali, pur di non impattare negativamente su madre natura.
Detto fatto. E’ bastato limare il modulo della batteria per rimettere a sesto il Note7, che adesso ospita un’autonomia da 3.200 mAh invece dei 3.500 mAh originali e un identico corredo di forme e colori del precedente. “L’obiettivo è stato ridurre al minimo i rifiuti di materiali – ha spiegato la compagnia – annunceremo più in avanti le specifiche del prodotto”. Qualche dettaglio però è saltato fuori, ad esempio il prezzo, che al cambio della valuta locale coreana dovrebbe essere di circa 412 euro mentre la sigla che lo accompagnerà sarà Note 7R, forse a indicazione del termine refurbished, che vuol dire proprio ricondizionato. Al momento, pare che solo una piccola parte dei modelli verrà messa in vendita, più o meno 300.000, ma non è escluso che entro la fine dell’anno possano arrivarne degli altri, magari in mercati emergenti, mentre in quelli principali si punterà sul nuovo Note8, pronto subito dopo l’estate.