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I piani IBM per lo sviluppo del cloud di SoftLayer

Dal 2015 sarà attivo in Italia un nuovo datacenter e un portale di servizi dedicati al cloud realizzato con la collaborazione di software house e altri partner. L’obiettivo è proporre un portafoglio di soluzioni as a service alla portata di business manager e PMI

Pubblicato il 21 Ott 2014

Redazione TechCompany360

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Enrico Cereda, vice President Global Technology Services di IBM

“IBM ha investito 7 miliardi di dollari nel cloud e continuerà a impegnarsi per permettere alle imprese di portare e integrare le loro applicazioni critiche nella nuvola”. Così Enrico Cereda, vice president global technology services di IBM ha sintetizzato l’impegno della società per le nuove infrastrutture “as a service”. Una rivoluzione dell’IT per la quale IBM si sta da qualche tempo attrezzando con la costruzione di nuovi data center.

Anche in Italia con la creazione di uno degli otto centri che entro il prossimo 2015 daranno il supporto ai servizi cloud SoftLayer, “servizi as a service avanzati che risponderanno ai criteri di continuità e sicurezza necessari alle imprese e alle compliance imposte dalle leggi nazionali”, ha spiegato Luca Altieri, da un anno direttore generale di Intesa, società controllata IBM che dal 1987 opera nel campo della digitalizzazione dei processi aziendali, soluzioni EDI e supporto dei pagamenti digitali e firma elettronica.

Intesa opererà come “braccio armato” di IBM per promuovere la diffusione nelle imprese delle nuove applicazioni cloud, attraverso un portafoglio di soluzioni messe a punto con la collaborazione di ISV, partner e startup. “Soluzioni semplici, adatte alle PMI e comprensibili anche a persone diverse dagli specialisti IT. Utilizzabili, ma anche solo sperimentabili attraverso un portale”, precisa Altieri.

L’idea di IBM e Intesa è quella di reclutare partner, startup e ISV attorno al proprio portale-marketplace rendendo disponibile un catalogo di applicazioni suddivise per tipologie di processi e ruoli aziendali coinvolti: marketing, finance, risorse umane, IT ecc. “Non saranno che poche decine di applicazioni – continua Altieri – ma saranno scelte con criteri di valore e di semplicità per risolvere le problematiche degli utenti nei campi della gestione documentale, fatturazione elettronica, CRM, e-commerce e collaborazione social”.

Un marketplace per il cloud di IBM

Il portale IBM-Intesa sarà attivo dall’inizio del 2015 e si prevede che possa andare a regime, con un congruo numero di applicazioni, entro il primo trimestre del prossimo anno. Dal punto di vista infrastrutturale sarà basato su SoftLayer, acquisita un anno fa da IBM con lo scopo di poter competere con il cloud Amazon AWS, oltre che sulla piattaforma di sviluppo cloud Bluemix. Bluemix, anch’essa basata su SoftLayer, è proposta come supporto affidabile e sicuro per realizzare le nuove applicazioni cloud aziendali. “E’ basata su standard aperti, scalabile e modulare, adatto per comporre velocemente i nuovi servizi”, spiega Alessandro La Volpe, director ecosystem development di IBM Europa e Israele.

Al momento IBM avrebbe già approntato una cinquantina di servizi utilizzabili con Bluemix. Dall’agosto scorso, il tool si è arricchito delle componenti necessarie per lo sviluppo mobile su piattaforma Apple Ios, mentre nelle scorse settimane si sono aggiunti, sia pure in versione preliminare (beta), i servizi Watson per il cognitive computing. Per far conoscere agli sviluppatori le capacità di Bluemix, IBM ha creato degli eventi ad hoc “Bluemix days” e dei laboratori, coinvolgendo alcuni partner nel porting delle applicazioni già esistenti o nello sviluppo di nuove. Hanno scelto la piattaforma cloud IBM alcune startup come Optibus che opera nell’ottimizzazione dei servizi di trasporto e Vivocha. IBM ha inoltre avviato collaborazioni con alcuni acceleratori di startup, tra cui Talent Garden.

Le nuove applicazioni social nel cloud di IBM

Tra le prime soluzioni sviluppate su Bluemix e che saranno rese accessibili dal portale IBM ci sono quelle di social-CRM di Social Bullguard e di social-collaboration di Factor-y. L’applicazione di Social Bullguard offre alle aziende la capacità di controllare da una singola console tutto quanto le riguarda a livello di social network e risorse web, permettendo di semplificare i processi per il monitoraggio e la customer care in rete e di assegnare le corrette priorità. L’applicazione è stata premiata in alcune selezioni, vanta tra i suoi clienti BMW che la usa per attività di comunicazione e customer care.

Factor-y ha invece tratto vantaggio dalla piattaforma SoftLayer per intregrare i servizi infrastrutturali e quindi sviluppare soluzioni di social collaboration che comprendono versioni “sicure” funzionalmente simili al noto servizio Dropbox per trasferire file d’interesse aziendale, e un’applicazione di e-mail marketing. Realizzata per una società del settore bancario, quest’ultima soluzione consente di ottenere reportistica e tracking su milioni di e-mail inviate. Entro l’anno prossimo la società prevede di introdurre una soluzione per aiutare grandi aziende a gestire archiviazioni in grandi volumi, con funzioni di security, filtraggio dei contenuti e audit.

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