Se ne parlava da alcuni giorni e sono arrivate le conferme ufficiale, attraverso una nota scritta inoltrata ai principali media americani: Microsoft, nonostante il suo momento positivo – o anzi forse proprio per questo motivo – si avvia a un taglio abbastanza consistente dei posti di lavoro, che riguarderanno in particolare l’area vendita al di fuori degli Usa. Ma partiamo dalla comunicazione ufficiale che recita: “Microsoft sta implementando modifiche per meglio servire i nostri clienti e partner. Oggi stiamo prendendo le misure per informare alcuni dipendenti che i loro posti di lavoro sono in esame o che le loro posizioni saranno eliminate. Come tutte le aziende, valutiamo regolarmente la nostra attività. Ciò può comportare un aumento degli investimenti in alcuni luoghi e, di volta in volta, la riattivazione in altre aree “. In buona sostanza, secondo quanto anticipato da diversi media d’Oltreoceano, Microsoft, che dovrebbe mettere mano alla propria struttura vendite e marketing a livello worldwide per concentrarsi maggiormente sulle attività legate al cloud computing. Le aree che vedranno fusioni e confluenza di business unit interne dovrebbero essere quelle relative al settore Enterprise, focalizzato su 6 mercati verticali e altri orizzontali che comprendono AI e business app, workspace e quello SMB + Corporate (SMC) dove opereranno gli One Commercial Partners, per la gestione delle relazioni con i partner di ogni dimensione.
Complessivamente, la casa di Redmond dovrebbe operare un taglio di circa il 10% della sua forza vendite, pari più o meno a circa 3.000 dipendenti. Ma perchè Microsoft procede per un taglio in un momento in cui le cose sembrano girare per il meglio dal punto di vista del fatturato e degli affari? La risposta, per forza di cose, sta nel modello cloud ormai adottato, profondamente diverso rispetto alla vendita on premise dei diversi applicativi Microsoft (Office, exchange,ecc) che vigeva sino a non molto tempo fa e che richiedeva un impegno della forza vendita diverso, quasi porta a porta. L’attuale modello cloud è invece decisamente centralizzato e la parte di vendita vera e propria è sempre più demandata ai partner di canale Microsoft. Alla nuvola, più che uomini vendite, insomma, servono addetti al supporto tecnico e live, per continuare a far funzionare servizi localizzati fisicamente a grandissima distanza. Da qui la decisione del taglio della forza vendita interna, che per i diretti interessati non sarà certo una grandiosa notizia ma che è un’ulteriore conferma che Microsoft ha imboccato la strada del cloud e non intende più tornare indietro.