Per Cloud28+, la community del cloud ibrido fortemente voluta da HPE, è senza dubbio un colpo da 90: l’ingresso di un operatore importante come Microsoft, in qualità di partner tecnologico – annunciato ufficialmente oggi – , significa senza dubbio un grosso passo in avanti, data la diffusione e la pervasività raggiunta dall’ecosistema cloud della casa di Redmond. Ma anche per Microsoft stessa rappresenta un importante favore per la sua strategia che, nonostante il successo del suo servizio di cloud pubblico Azure, è sempre più Hybrid oriented, come avevamo raccontato anche di recente.
Ma veniamo più nel dettaglio dell’accordo: in buona sostanza Microsoft si unisce a Cloud28 + come partner tecnologico per Azure Stack. Quest’ultima permette di ricreare l’infrastruttura cloud Azure all’interno di un data center privato, godendo di tutti i relativi servizi, in piena ottica ibrida. Si spiega così l’ingresso della casa di Redmond in Cloud28+, che permetterà di ornire ai partner nuovi strumenti opportunità di business. Ancora più rilevante è la stretta alleanza, sempore via Cloud28+, tra HPE e Microsoft, che creeranno un programma congiunto Azure Stack per il mondo ISV, mettendo in collegamento i fornitori di soluzioni legati ai due vendor con i service provider. Microsoft e HPE spingeranno tutto questo attraverso lo sviluppo di apposite campagne di marketing e lead generation.
Ma cosa è cambiato rispetto al recente passato, quando era stata annunciata la compatibilità di Azure Stack con l’ecosistema Cloud28+? Come racconta a Digital4Trade Xavier Poisson, vice president, Indirect Digital Services, Hewlett Packard Enterprise, «Il vero cambiamento rispetto a prima è che Microsoft si è unita al progetto, diventando a tutti gli effetti un technology partner per accelerare lo sviluppo della comunità e il suo catalogo dei servizi». L’ingresso di un gigante del cloud di questa portata, però, assicura Poisson, non cambierà la natura del progetto Cloud 28+, al cui centro ci sarà sempre la filosofia del cloud ibrido.
E anzi, come abbiamo visto, tutti i segnali di questa alleanza vanno verso l’ulteriore rafforzamento di questa filosofia. Di tutto questo potranno beneficiare i tantissimi partner italiani coinvolti in Cloud28+, che rappresentano circa il 7% di quelli totali a livello globale. Nella penisola in tanti hanno aderito al progetto, di tutte le categorie (service provider, ISV, partner tecnologici), tra cui nomi di una certa importanza nel mondo IT come Elmec e Telecom Italia. A livello globale oggi Cloud28 + conta più di 500 partner – fornitori di servizi, fornitori di soluzioni, ISV, distributori, integratori di sistemi, università e organizzazioni del settore pubblico – che contribuiscono a creare un catalogo di oltre 18.000 servizi. «In questi anni siamo riusciti sicuramente ad accelerare l’adozione delle tecnologie cloud, anche perché li abbiamo spinti a collaborare tra di loro. Sempre più clienti cercano soluzioni multicloud». Per il prossimo futuro l’obiettivo di Cloud28+ è di seguire al meglio il trend dell’IOT, così come di puntare sulla componibilità dei servizi IT grazie alla maggiore connessione tra i servizi dei vari partner.