Tra Apple e Microsoft (con Surface Studio) spunta HP. La compagnia americana ha dato una rinfrescata alla sua gamma di all-in-one con la nuova generazione di Pavilion da 27 e 27 pollici. Le novità principali, lato hardware, sono due: una memoria Intel Optane da 16GB e uno schermo con risoluzione 4K, praticamente obbligatorio per chi con il computer lavora prettamente in ambito visivo o creativo. Sotto sotto, le specifiche dell’AIO sono molto simili al rivale di Redmond: i detti 16GB, processori Intel di ultima generazione e storage fino a 2TB. La differenza tra la versione da 27 e quella da 24 pollici è principalmente nella scheda video, che nel più piccolo può diventare una AMD Radeon R7, meno performante della GPU dedicata.
Come è fatto
Nonostante non sia un must-have del settore, il display resta un touchscreen, molto bello da vedere vista la costruzione edge-to-edge mentre la multimedialità audio gode della collaborazione di HP con il noto brand musicale B&O, che ha permesso la creazione di speaker di alta qualità. Inutile dirlo, il desktop non si rivolge a tutti gli utenti ma a chi necessita di una macchina nata per produrre un certo tipo di contenuti, che fanno del lavoro di immagine un fulcro centrale. Questo non vuol dire che altri tipi di utenti non potranno beneficiare delle funzionalità del Pavilion, anzi in un certo senso è il dispositivo da avere all’interno della famiglia, visto che risponde mediamente a una serie di necessità che vanno dal semplice browsing alla visione di film e video fino all’editing avanzato. Forse chi resta escluso è il ragazzo che si aspetta di poterci anche giocare con i titoli più spinti e invece dovrà accontentarsi di qualche ottimo videogame ma con settaggi medi.
I nuovi Pavilion partono da un prezzo di 750 dollari, circa 641 euro al cambio. Il prezzo è ovviamente sensibile a rimodulazioni in base alla configurazione scelta e alla sua commercializzazione in Italia