Solo qualche settimana fa, Microsoft e Adobe avevano presentato una serie di strumenti con cui gli utenti enteprise potevano migliorare i loro processi produttivi tramite una maggiore connessione tra Adobe Experience Cloud, Microsoft Azure e Dynamics. La sintonia tra i due big è tale che ora arriva un’espansione della partnership, pensata per aumentare le possibilità digitali dei professionisti e delle aziende. Stiamo parlando dell’ingresso di Adobe Sign, il servizio di e-signature di Document Cloud, all’interno dell’ecosistema Microsoft, come soluzione principale per gli oltre 100 milioni di utenti attivi mensilmente che usano Office 365. Cosa vuol dire?
Che i principali software dei gruppi ora si parleranno in maniera più semplice, abilitando possibilità di integrazione più ampie. Ad esempio, Microsoft Teams, la chat di Office 365 da il benvenuto a Creative Cloud, Document Cloud e Experience Cloud mentre Azure diventa la piattaforma su cui si basa il client di Adobe Sign.
Altro punto di interesse è l’apertura di Microsoft Flow alle terze parti. Gli utenti hanno l’opportunità di realizzare workflow digitali in modalità end-to-end aggiungendo Sign ai processi di Flow. Nei prossimi mesi arriveranno ulteriori integrazioni tra Adobe e Microsoft, che coinvolgeranno SharePoint, Dynamics e OneDrive. Ovviamente nell’ottica di uno smart working che vede sempre più dominanti i dispositivi mobili, i programmi che ricadono all’interno della rinnovata partnership saranno pienamente fruibili sia tramite desktop che app e servizi web.
“Con Adobe vogliamo rendere più semplice e creativo lavorare in team – ha spiegato Peggy Johnson, vice presidente esecutivo della divisione Business Development di Microsoft – siamo entusiasti di aver allargato la partnership sui nostri tre cloud, Azure, Office 365 e Dynamics 365, rendendo concreta quell’integrazione che i consumatori ci chiedevano per poter proseguire nel loro viaggio di trasformazione digitale”.