Il cloud è una tendenza ormai assodata, anche se troppo spesso le aziende adottano un approccio “lift and shift”, traslocando il data center nella nuvola senza cogliere l’occasione per risolvere il problema delle prestazioni delle applicazioni critiche. Oggi, però, le tecnologie di virtualizzazione di ultima generazione permettono di superare i colli di bottiglia dei database di backend su cui poggiano ERP e CRM in modo facile ed economico, grazie alle tecniche di parallelizzazione dell’I/O (Input/Output). Ne sa qualcosa DataCore Software, specialista dello storage software defined, che oggi rilascia MaxParallel per SQL Server. Si tratta, di fatto, di un “acceleratore” delle performance della CPU: queste ultime saranno ottimizzate per i tutti i compiti relativi al processing di grandi quantità di dati, assicurando una decisa riduzione dei tempi di risposta alle query. «MaxParallel permette di analizzare una maggior quantità di record in minor tempo, per migliorare la tempestività delle decisioni di business senza dover investire in hardware aggiuntivo, senza dover riarchitettare le applicazioni o intervenire con lunghe e noiose attività di coding», commenta il Presidente e CEO di DataCore Software, George Teixeira.
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Una soluzione che si sposa con Azure
La soluzione, installabile in pochi minuti grazie alle funzionalità di setup “plug-and-play”, è pensata per data scientist, specialisti di Big Data, Chief Data Officer, Chief Analyst Officer e amministratori di database.
MaxParallel per SQL Server viene annunciato nel corso dell’evento Microsoft Ignite, che si tiene in questi giorni a Orlando (Florida) e sarà disponibile da subito sul cloud pubblico Azure Marketplace. Due le opzioni disponibili, Standard ed Enterprise, con una formula di utilizzo su base perpetua (licenza), in base al numero di core del processore installato sull’host server SQL, oppure in abbonamento a tariffazione oraria. I reseller potranno, quindi, acquistare la licenza del prodotto on premise oppure vendere il servizio in modalità pay-per-use al costo di 6 centesimi di dollaro l’ora. «La sottoscrizione on premise lascia spazio ai partner per ampliare il ventaglio di servizi SaaS offerti ai propri clienti e, quindi, per creare del business aggiuntivo», commenta il Country Manager di DataCore Software, Rémi Bargoing.
MaxParallel supporta SQL Server 2016 oltre ad alcune versioni precedenti del database Microsoft – 2014, 2012 e 2008 –, installate on premise o nel cloud. Per il prossimo anno, anticipa Teixeira, è previsto anche il rilascio di una versione Linux. «Microsoft è leader nel midmarket e la scelta di supportare SQL Server e di sfruttare il marketplace Azure ci permetterà di rivolgerci a un’audience potenziale davvero molto ampia», si dice convinto il manager.
I partner nello Stivale
La società non fa mistero di puntare dritto al mercato delle medie imprese, che già rappresentano il 75% del suo fatturato. «Abbiamo tre distributori, Ready Informatica, Avnet e V-Valley, e 90 rivenditori, per un totale di oltre 450 clienti nello Stivale – spiega il Country Manager –. Stiamo lavorando direttamente su un ristretto numero di aziende di fascia enterprise, mentre per il resto ci affideremo ai nostri partner di canale. La tecnologia alla base di MaxParallel è piuttosto intuitiva e facile da usare, quindi questo è un buon punto di partenza. Per il resto, se ci sarà bisogno di più formazione ci attiveremo. Abbiamo anche avviato un contatto con Esprinet, che è il distributore Microsoft più potente in Italia, e stiamo creando di fatto il canale per questo nuovo prodotto, che sono certo ci darà soddisfazioni».