Dalla nostra esperienza quotidiana sappiamo bene come, nella maggioranza del territorio nazionale, la connettività ad alta velocità sia spesso una chimera. Con conseguenze significative non solo per i comuni utenti, ma anche per le aziende, considerato che molti dei servizi IT di nuova generazione, come il cloud, devono avere come presupposto la banda larga. Una conferma arriva anche da una classifica riportata dal quotidiano britannico The Independent sulla base di dati di Ookla: l’Italia si piazza all’ultimo posto per velocità della banda larga, con una velocità 9,1 Mbps. Peggio anche della Namibia a quota 9,4 megabit per secondo. I due paesi più veloci al mondo sono Singapore (oltre 104) e Hong Kong (96).
Il paese peggiore è il Benin con il picco negativo di 1,08 megabit per secondo. In Europa a far compagnia all’Italia nelle ultime posizioni ci sono Croazia, Bosnia, Montenegro, Albania e Grecia. In testa Svezia e la sorprendente Romania con oltre i 50 megabit per secondo. Tra i 45 e i 50 si trovano Svizzera, Paesi Bassi e Lituania, mentre delude il Regno Unito con solo 29 Mbps. Per rimediare a questa situazione, già il prossimo venerdì il Consiglio dei ministri dovrebbe adottare il Piano nazionale per la banda ultralarga, che dovrebbe prevede tempi stretti per il varo degli appositi piani da parte degli operatori Tlc.
