Quella tra la tecnologia biometrica e stratagemmi per ingannarla sembra l’eterna lotta tra guardie e ladri. Da una parte gli ingegneri che studiano di volta in volta come migliorare il riconoscimento di dita e volti, dall’altra gli hacker o semplici smanettoni che lavorano per abbassare i sistemi di difesa e valicare le protezioni utilizzando maschere, calchi in cera e altri metodi atti a far capire che, in fondo, di sicuro nelle tecniche di validazione consumer c’è ben poco. Le carte in tavola potrebbero cambiare molto presto, visto che Samsung ha in mente di rivoluzionare il mondo dell’autenticazione allargandone l’utilizzo e incentivandone l’accesso.
Grazie a un brevetto ottenuto di recente, la compagnia coreana ha infatti registrato un metodo con cui sarebbe in grado di leggere il palmo della mano come nuova forma di validazione utente. Proprio come accade con la lettura dell’iride, i Galaxy del futuro scansioneranno la superficie alla ricerca di una sovrapposizione di linee e pigmenti rispetto ai dati in memoria, per dare il via libera all’entrata nel terminale e a funzioni particolari, come le attività di pagamento o di ingresso ad app specifiche e al cloud.
Nel documento presentato in Corea, si vede chiaramente una mano i cui elementi cardine vengono registrati e memorizzati in locale, probabilmente in una porzione della memoria non accessibile e comunque crittografata, per poi essere chiamati in causa quando il sistema chiede l’autenticazione. Ovviamente tutto ciò non è possibile oggi con i sensori montati sugli smartphone. Serve, come nel caso dell’iPhone X, un componente hardware che sia in grado di riconoscere il palmo nelle sue particolarità, proprio per evitare un facile raggiro dello strumento o un inganno tramite calchi e parti riprodotte artificialmente. Del resto tecniche del genere sono molto comuni in ambito enterprise, basti pensare alle sale di controllo di aziende e organizzazioni, dove la validazione biometrica tramite la lettura della mano o la scansione del volto è una realtà da anni, in un certo senso anticipatoria di quanto visto successivamente in ambito consumer.
Quando vedremo telefonini cartomanti? Probabilmente non prima del 2020, quando i pannelli OLED flessibili potranno consentire in maniera ottimale ricostruzioni biometriche simili.