Quando si parla di tendenze tech spesso ci si riferisce a una serie di tecnologie che vivono solo nei laboratori di ricerca. Così è stato per l’AI applicata alla quotidianità oppure per le auto senza pilota che, seppur ancora assenti dalle nostre strade sono vicinissime a un’adozione su larga scala.
Non è dunque semplice considerare come il nuovo anno tratterà temi complessi, alcuni portatori di un certo appeal, nei confronti degli utenti, per far capire in che modo questi rappresenteranno un vantaggio per la loro vita. Pensiamo ai droni: chi avrebbe mai immaginato che piccoli velivoli radiocomandati potessero salvare vite umane, raggiungendo spazi inaccessibili all’uomo e, contemporaneamente, consegnare pacchi tramite il sito di e-commerce più famoso a livello globale?
Allo stesso modo, solo qualche anno fa, qualsiasi azienda, grande o piccola che fosse, non avrebbe mai accettato di spendere parte del proprio budget di comunicazione per un banner su Facebook. E invece oggi ci ritroviamo a discutere di come una potenza tra le principali al mondo, la Russia, sia riuscita a pilotare le coscienze di milioni di elettori statunitensi, durante la corsa presidenziale del 2016.
Insomma, dietro l’ingresso in società di nuove tecnologie, digitali o meno, c’è sempre un grande interesse, non solo da parte dei produttori ma anche di analisti e pensatori, che cercano di individuare punti di eccesso, fragilità e vulnerabilità di sistemi che, anche se futuristici, vanno comunque gestiti, ponderati e ottimizzati.
Cosa ci aspetta nel 2018? Ecco una lista dei principali trend hi-tech che ci attendono nei prossimi mesi.
Indice degli argomenti
Smartphone più intelligenti
L’Intelligenza Artificiale nei telefonini non è più una novità anzi, sarà un elemento hardware comune a tutti i principali brand. Huawei con il Kirin 970 e Apple con l’A11 Bionic hanno dato il via alle danze ma già lo Snapdragon 845 di Qualcomm, e la sua controparte casalinga di Samsung, sono dotati di un’area dedicata ai processi neurali computerizzati. In cosa si tradurrà tutto ciò è ancora da capire ma saremo felici di scoprirlo presto.
Realtà virtuale e aumentata: oltre il gioco
Il 2017 è stato l’anno del boom VR e AR ma l’adozione vera e propria ci sarà solo nel 2018, quando accedere ai mondi in 3D sarà più semplice e meno dispendioso. Il sentore è quello dato da Sony con PS VR, un paio di visori da agganciare alla console; linea simile seguita da Oculus quando ha abbassato il prezzo dei Rift e da HTC con i Vive. Il vero punto di rottura avverrà con l’uscita di HTC Focus, un paio di occhialini con una potenza simile, ma non comparabile, a quella dei Vive ma senza l’ingombro di un computer o una console connessa. Tutto gira direttamente nel processore integrato, tipo gli HoloLens di Microsoft, così da immedesimarsi in giochi e app ovunque ci si trovi, senza limiti.
Gli smartphone saranno invece i device perfetti per godere di rappresentazioni di realtà aumentata. Lo ha dimostrato Apple con l’ARKit su iPhone e iPad e lo stesso farà Google quando la piattaforma ARCore darà finalmente i suoi frutti (i primi sono gli “stickers” del Pixel 2 a tema Star Wars).
IoT utile ma invasivo
Smart city d’accordo ma anche smart living. L’IoT è un concetto che oramai fa parte della nostra vita: speaker connessi, webcam IQ, termostati e rilevatori di fumo sono stabilmente negli ambienti smartphone di cui sopra. Il sentiero è quello tracciato da Amazon Echo con Alexa ma declinato un po’ ovunque. La nostra casa ci osserverà per ottimizzare le modalità di fornitura dei servizi, in cambio di dati e informazioni utili a tutti, prima di tutto alle multinazionali.
I robot sono tra noi
Avete presente i film di fantascienza degli anni ’80 in cui i robot vivono in mezzo agli uomini? Bene, il futuro prossimo non è molto diverso. Già oggi la produzione in azienda è in gran parte mossa da macchine autonome, legate a sensori e centrali ma l’uomo non sa ancora cosa vuol dire avere a che fare con algoritmi piuttosto che persone. Forse non ce ne accorgeremo nemmeno ma nel 2018 parleremo molto di più con chatbot, voci pre-registrate, schermi touch, invece che con esseri umani. In parte lo facciamo già quando chiediamo supporto tecnico, ordiamo un panino con hamburger, paghiamo ai caselli. I robot sono tra noi e lo saranno ancora maggiormente quando tante altre attività sposteranno le capacità del personale su compiti più elevati e meno manuali. Si tratta di quella simbiosi uomo-macchina di cui parlano gli esperti e che nel prossimo anno giungerà a compimento.
User generated content. Fake o reale?
I social media hanno avuto il merito (o la sfortuna, dipende) di portare all’ennesima potenza il concetto di user generated content. Chiunque oggi è depositario di un sapere escluso agli altri e dunque assunto a ruolo di divulgatore e informatore. Secondo gli analisti e le società di marketing, il 2018 vedrà un nuovo livello di social broadcasting, in grado persino di sopraffare le trasmissioni consolidate, come quelle televisive. Il contro? La necessità di algoritmi che spieghino alle persone cosa è vero e cosa no di quello che va in rete. In poche parole, la necessità di arginare le fake news.
Il boom della blockchain
Molti legano il concetto di blockchain a quello di Bitcoin. Vero, verissimo perché la moneta crittografica basa tutto sul sistema di scambio e mining tramite blocchi anonimi e auto-validati. Però la blockchain è una tecnologia che può risultare vincente in tanti ambiti, ad esempio quello pubblico. Già diverse amministrazioni ed enti locali, come la Provincia Autonoma di Bolzano, hanno puntato sul metodo per firmare e diffondere informazioni e documenti verso altre PA e ai cittadini stessi. Un simile approccio è stato seguito da ospedali, banche e organizzazioni in giro per il mondo e di certo avrà maggiori applicazioni nel corso del nuovo anno, che i bitcoin vadano avanti o no.