Segnale rosso per le vendite di pc a livello globale: lo evidenziano i dati rilasciati da Idc, che mettono in luce una brusca flessione del mercato nel primo trimestre 2015, con un calo del 6,7% anno su anno, pari a 68,5 milioni di Pc venduti. Il passo indietro è lievemente inferiore a quanto previsto dalla stessa Idc per il trimestre, ma comunque rappresenta il volume di vendite più basso dal primo trimestre 2009. Ma soprattutto, questi numeri fanno sorgere alcune perplessità sulle potenzialità a lungo termine del mercato, che nel 2014 aveva beneficiato della fine del supporto a Windows Xp. Oltre alla fine di questo effetto, il mercato sconta ancora la presenza di scorte di magazzino di notebook basati su Windows Bing e paga anche, come aveva già fatto notare Gartner le scorse settimane, le fluttuazioni valutarie di diverse monete rispetto al dollaro, fenomeno che potrebbe avere l’effetto di scoraggiare i consumatori all’acquisto. Quanto alla regione Emea (Europa, Medio Oriente, Africa), la contrazione delle vendite si deve alla fine delle promozioni sui notebook Bing da 15 pollici e a tassi di cambio sfavorevoli, con il conseguente aumento dei prezzi di alcuni componenti e quindi del prezzo finale dei Pc. Un effetto che si avverte particolarmente nell’area Emea e nell’Asia pacifico. Colpisce in negativo il dato del Giappone, dove Idc registra un calo dei volumi di vendita del 44%, anche peggio del previsto.
Al contrario negli Usa (dove si assiste invece a un rafforzamento del dollaro) sono stati venduti 14,2 milioni di Pc nel primo trimestre 2015, per un decremento solo dell’1% rispetto al primo trimestre 2014. La crescita si è concentrata sul segmento dei portables, soprattutto su categorie di prodotto emergenti come Chromebook, Bing, Ultraslim e Convertible. Idc fa poi il punto sui principali vendor di mercato: Lenovo consolida il primato con 13,4 milioni di unità distribuite, in aumento del 3,4%. Il produttore cinese, secondo Idc, sta tentando un’espansione “aggressiva” anche al di fuori del mercato asiatico, in particolare nell’area Emea e negli Usa, dove è riuscito a scalzare Apple dal terzo posto. Hp resta in seconda posizione, con quasi 13 milioni di Pc distribuiti e un positivo +3,3%. Sul gradino più basso del podio c’è Dell, che però nel primo trimestre dell’anno ha fatto il punto con un calo del 6,3% anno su anno. In calo anche Acer (-7%), soprattutto in Emea, mentre la quinta, Asus, cresce del 4,4% grazie ai risultati ottenuti in Asia. Male, invece, il resto dei vendor, che complessivamente vendono Pc per oltre 23 milioni di unità, ma perdono il 17,6%.