CleverMobile Distribution ha stupito tutti nei mesi scorsi, annunciando il ritorno in Italia di un brand mai dimenticato dalle imprese italiane, vale a dire BlackBerry. Una società, quella canadese, che è ormai molto diversa da quella che una decina di anni fa dominava incontrastata il panorama della telefonia aziendale. BlackBerry aveva costruito la sua fama su alcuni pilastri fondamentali: il device con tastiera full QWERTY, la sua vera killer application che era la business mail e la struttura di sicurezza inviolabile su cui viaggiavano le informazioni, il BES (BlackBerry Enterprise Server), vero core . Oggi la nuova BlackBerry ha abbandonato la produzione dei device ed è concentrata unicamente sulle soluzioni di software security per il mondo mobile. Ma, come racconta a Digital4Trade Antonio Serra, Sales and Marketing Director di CleverMobile Distribution, «In questi primi mesi di collaborazione abbiamo constatato che il mercato ha un ottimo ricordo di questo brand e della sua tecnologia. Tutti ne riconoscono l’alta qualità e hanno compreso che i problemi che l’azienda ha avuto in passato sono dipesi da un errore strategico e non tecnologico, ovvero non aver compreso la portata distruttiva che l’arrivo degli iPhone portava».
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BlackBerry: oltre l’enterprise mobility management
Ovviamente l’inserimento nell’offerta di un vendor dal nome così altisonante non è avvenuto in maniera improvvisata, ma è frutto di una precisa decisione strategica da parte di CleverMobile: «Avendo scelto di essere un Ultra Value Added Distributor focalizzato esclusivamente sul mondo del mobile, la nostra proposta è composta da sei vendor che sono leader mondiali nel loro segmento di mercato, possiamo dire che giochiamo con i grandi. Uno degli aspetti più delicati per noi è l’equilibrio tra i vendor che abbiamo a portafoglio: abbiamo pensato che inserire Blackberry con tutto il suo ecosistema, che va oltre l’enterprise mobility management, ci permettesse di completare l’offerta anche in altre aree in cui vediamo forti sviluppi. Blackberry assicura infatti la copertura della gestione del file sharing e della collaboration, ha una soluzione di crisis management (con Athoc), adottata in molti paesi. Offre soluzioni di strong authentication basate su token, una piattaforma per criptare le telefonate. Non mancano poi soluzioni apposite per l’IoT, in piena ottica Enterprise of Things, il paradigma che vede il suo punto di realizzazione nell’incontro tra IoT e mobile. Insomma, con Blackberry pensiamo di offrire al mercato un’ulteriore opportunità di business, che va ben oltre la gestione degli smartphone».
Un nuovo modello di distribuzione a livello europeo
L’obiettivo di CleverMobile è naturalmente che i suoi partner siano capaci di combinare le soluzioni di MDM e sicurezza proposte dagli altri vendor con quelle peculiari del brand canadese. Proprio la possibilità di sfruttare appieno le caratteristiche del portfolio di offerta è stata una delle chiavi che ha spinto BlackBerry a puntare su CleverMobile, costituendo una vera e propria alternativa al modello sinora utilizzato, che prevedeva la commercializzazione esclusivamente attraverso i carrier telefonici. Spiega Serra: «Si tratta di un nuovo progetto che Blackberry sta mettendo in piedi a livello europeo e in cui noi stiamo un po’ facendo da “apripista”. Siamo infatti per loro il primo distributore continentale focalizzato sul mobile: abbiamo dimostrato che concentrandoci su un target ben specifico, è possibile ottenere risultati di ottimo livello. Avendo BlackBerry una proposta così ampia e complessa, crediamo sia strategico affidare la distribuzione delle soluzioni a partner qualificati e certificati, che siano in grado di sostenere una relazione meno fugace e più intensa con il cliente finale».
Doppio appuntamento per i system integrator
Per far crescere l’ecosistema dei System Integrator che dedicano le loro risorse verso BlackBerry, CleverMobile sta organizzando uno speciale roadshow in due tappe – Milano (19 aprile) e Roma (10 maggio) – dove sarà raccontata nel dettaglio l’intera offerta tecnologica: l’obiettivo non è organizzare il classico meeting ma spiegare concretamente che cosa si può fare con Blackberry. Grazie a speciali demo live sarà possibile vedere come si possono integrare le soluzioni. La presenza del nuovo brand a portafoglio è per Serra anche l’occasione di fare il punto sul rapporto del system integrator con il trend del mobile: «Spostarsi in questo campo richiede una certa preparazione, non solo per la gestione di queste soluzioni ma anche per poterle integrare al meglio all’interno dell’infrastruttura aziendale. Spesso, queste competenze mancano. Inoltre, per alcuni partner non è semplice organizzare un team di 2-3 persone dedicate. Ma se un system integrator non entra in questo mondo rischia di essere tagliato fuori anche da altri business, perché il canale pullula di “panchinari” di ottima classe in attesa di qualche errore da parte dei titolari».