Nell’era della digital transformation i Data center sono tutt’altro che superati, ma hanno acquisito una centralità ancora più importante rispetto al passato per governare la crescente complessità di fenomeni quali l’IoT, l’intelligenza artificiale e così via, che producono una quantità enorme di dati che devono essere in qualche modo gestiti e analizzati. Tutto questo è perfettamente chiaro a Vertiv, il nuovo brand che ha raccolto l’eredità di Emerson Network Power, che ha cercato di spiegare tutte le opportunità per clienti e partner in occasione del primo Vertiv Innovation Summit che si è tenuto a Zagabria. Come accennato in precedenza, i Data center hanno sempre un ruolo di primo piano, ma in questi anni stanno profondamente cambiando, per effetto della tendenza al gigantismo (il fenomeno hyperscale), della concretizzazione del paradigma software defined e, naturalmente, del cloud e dell’edge computing. Senza contare il prossimo avvento della tecnologia 5 G, destinata a incrementare ulteriormente il volume del traffico Internet e dei dati.
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Infrastrutture sempre al centro
Vertiv, come ha riassunto il presidente Emea, l’italiano Giordano Albertazzi, vuole affrontare tutte queste sfide insieme a partner e clienti, cercando di capire in anticipo in che direzione andando il mercato, in modo da cogliere tutte le opportunità. In questo momento di profonda trasformazione il gruppo intende rimanere focalizzato sulla parte infrastrutturale, ossia nella progettazione, costruzione e ideazione di tutto quello – server esclusi – che serve a far funzionare il mondo Data Center: a partire dai gruppi di continuità (UPS) per cui è sempre stata storicamente celebre, passando per i sistemi di alimentazione, i rack, le soluzioni di condizionamento, i software per il monitoraggio e tanto altro ancora. Tutti prodotti che, naturalmente, Vertiv continua a commercializzare e vendere “one shot”, a seconda delle esigenze dei clienti finali.
Soluzioni modulari e pre assemblate per i Data Center
A Zagabria, però, il gruppo ha spinto in maniera particolare sulle sue soluzioni a container o modulari: stiamo parlando di veri e propri data center – realizzati in una fabbrica poco lontana dalla capitale croata – pre assemblati e completi di tutto (server a a parte) – pronti per essere spediti e integrati in maniera rapida in data center già esistenti o di nuova costruzione. Senza la necessità di dover costruire i classici data center in cemento, la cui progettazione e costruzione, inevitabilmente, richiede più tempo (secondo Vertiv addirittura il doppio). Un particolare non di poco conto in un momento in cui le esigenze fondamentali dei clienti finali sono proprio quelle della velocità e della rapidità. I clienti finali di queste soluzioni sono naturalmente i grandi provider e i colocator, ma i manager di Vertiv sono convinti che soluzioni di questo tipo possano essere estremamente utili anche ai clienti aziendali che hanno la necessità di aumentare i volumi dei propri Data Center. Ad esempio, un’installazione di questo tipo è già operativa e a servizio della Regione Campania e Vertiv ha in ballo almeno altri tre progetti di questo tipo sul territorio nazionale.
Il possibile ruolo del canale
Anche perché, al di là della personalizzazione che può essere implementata per i progetti più complessi (appannaggio dei provider), esistono soluzioni piuttosto standardizzate che possono essere utili anche per i clienti privati, con prezzi accessibili. La differenza rispetto alla concorrenza che offre soluzioni similari, secondo Vertiv, risiede soprattutto nella qualità e nella possibilità di testare questi container, evitando così in partenza ogni possibile problema. L’approccio di commercializzazione delle soluzioni modulari è prevalentemente diretto, in particolare per quanto riguarda i progetti maggiori, ma secondo Stefano Mozzato, country manager italiano, in tutti gli altri casi possono esserci delle opportunità anche per reseller e system integrator, specie in un mercato frammentato come quello nazionale.
Un modello di business customer centric
A Zagabria il gruppo ha poi illustrato la sua nuova organizzazione aziendale, caratterizzata da un modello definito come “customer centric”. In buona sostanza, Vertiv ha identificato quattro mercati verticali strategici (data center, communication networks, commercial industrial, heavy industrial) che saranno seguiti più da vicino e in maniera differenziata rispetto al passato. In modo tale da rispondere più rapidamente alle evoluzioni tecnologiche che caratterizzano e caratterizzeranno questi settori. Infine, da un punto di vista più tipicamente tecnologico, la parola d’ordine che è risuonata spesso a Zagabria, è quella dell’edge computing: un fenomeno che ovviamente Vertiv – con le sue soluzioni infrastrutturali – intende affrontare ma con il giusto grado di prudenza, analizzando e individuando anche le possibili implicazioni e criticità che questo paradigma porta con sé.