La lotta al malware non ha quartiere e per affrontarla è necessario anche conoscerne i numeri. È su queste basi che i laboratori di Panda Security hanno pubblicato il Report sul malware relativo al primo trimestre 2015; i dati allarmanti indicano un incremento del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, individuando più di 225.000 nuove specie di malware al giorno che hanno raggiunto picchi che sono arrivati fino a 500.000. Come si registra spesso, questi esemplari sono varianti di malware già tristemente conosciuti che vengono modificati per evitare che i laboratori antivirus possano identificarli. I trojan restano sempre la minaccia più comune di tutto il malware e la principale fonte di infezione. Durante i primi mesi del 2015 sono stati gli attacchi ransomware quelli che hanno predominato, in particolare da CryptoLocker, che è diventato uno degli strumenti più apprezzati dai cyber criminali che con questo riescono a ottenere denaro grazie alle informazioni rubate alle aziende. E un chiaro esempio arriva da quello che è avvenuto con le dieci aziende petrolifere del settore del trasporto marittimo; ma non solo, diversi attacchi si sono verificati anche tramite social network e via mobile. Tra le truffe più famose, si ricorda quella realizzata su Facebook, nella quale si prometteva una finta gift card da 500 dollari di Zara per imbrogliare gli utenti; per quanto riguarda il mobile, invece, Android risulta ancora il sistema più colpito, in questo caso attraverso gli sms.
«Non dobbiamo dimenticare che l’unico obiettivo dei cyber criminali è quello di ottenere denaro e informazioni – ha sottolineato Luis Corrons, direttore tecnico dei laboratori di Panda Security -. Le nostre vite stanno diventando sempre più digitali, di conseguenza siamo più esposti alle minacce. Quest’anno assisteremo a numerosi attacchi ransomware e a nuove truffe diffuse sui social media e attraverso applicazioni mobile». Ma vediamo anche qual è la classifica dei Paesi più colpiti da questo fenomeno; aumenta anche la percentuale del numero di pc colpiti nel mondo che nel primo trimestre 2015 è salita del 36,51% segnando un 6% in più rispetto allo stesso periodo del 2014 e il Paese che si trova in cima alla classifica resta la Cina con il 48,01% di pc attaccati, seguita dalla Turchia con un 43,33% e il Perù con un 42,18%. Uno sguardo anche all’altra faccia della medaglia che indica, invece, i dieci Paesi meno colpiti; sono due Nazioni europee quelle in cima a questa classifica: Norvegia e Svezia che segnano rispettivamente il 22,07% e il 22,42% seguite poi dal Giappone con un 23,97%.