L’avvento della Digital Transformation ha cambiato i modelli di business delle organizzazioni ed ha determinato un’attenta revisione dei processi e dei flussi informativi in grado di generare valore non solo per i propri clienti, ma anche per i diversi ruoli aziendali e per gli altri attori del mercato. Le aziende non possono più considerare un’opzione l’adeguamento alla Digital Transformation ma una reale necessità oltre che un’opportunità. Non mancano però le difficoltà e seguire un cambiamento così radicale implica importanti scelte sia culturali sia di adozione tecnologica. Scelte che le PMI non possono affrontare da sole.
Approfittando di un evento che SAP ha organizzato lo scorso dicembre in Val Gardena, abbiamo chiesto ad alcuni dei suoi partner di canale di condividere le loro considerazioni rispetto all’attuale contesto in cui si muovono le PMI e quali sono le possibili azioni di supporto che queste realtà possono “mettere in campo”.
Per far crescere le PMI servono tecnologie globali e scalabili
«Stiamo assistendo ad un cambio generazionale nelle PMI. Gran parte delle piccole e medie imprese Italiane sono a conduzione familiare o mediamente strutturate. Con il supporto e la spinta innovativa, ma soprattutto con l’entusiasmo dei neolaureati, le aziende hanno la necessità di evolversi in realtà dinamiche e reattive ai cambiamenti che il mercato di oggi ci impone e non possiamo ignorare. Se le aziende non adottano strumenti tecnologici di ultima generazione che possano gestire i dati in maniera strutturata, il rischio è quello di avere una visione globale d’azienda distorta con conseguenze critiche di gestione. Il nostro messaggio è quello di non “navigare a vista” ma prendere coscienza dei propri dati e anticipare le tendenze di mercato con l’analisi avanzata dei dati», è la visione che esprime Alessio Maggi, Chief Technology Officer di Alfa Group. «La nostra sfida è quella di trasmettere questi concetti alle aziende, attraverso un’analisi dei processi e un supporto direzionale, il vero concetto che sta alla base della Digital Transformation, utilizzando in tempo reale i Big Data che sono all’interno dell’azienda ma soprattutto quelli esterni al mercato».
Alessio Maggi, Chief Technology Officer di Alfa Group
Il mercato di riferimento di Alfa Group sono tutte le piccole e medie imprese italiane che hanno una forte volontà nel crescere in termini di qualità del lavoro ed aumentare il proprio business verso l’estero. «Questo approccio può essere sostenuto solo da un Erp che nasce con una visione globale (come il software SAP Business One) che ci consente di aiutare le PMI anche nell’ottimizzazione e nella gestione efficiente dei processi aziendali con un approccio, oltre che da informatici, da consulenti direzionali aziendali».
Dello stesso parere sono anche Riccardo Rolando, Amministratore Unico di Upgrade e Stefano Blasi, Owner di InformEtica, seppur con esperienze ed approcci di mercato differenti.
Riccardo Rolando, Amministratore Unico di Upgrade
«Upgrade nasce come system integrator che in pochi anni ha fatto il salto da impresa locale a realtà con clienti internazionali di grandi dimensioni – racconta Rolando -. Lo scorso anno abbiamo però deciso di ritrovare il nostro focus sulle PMI puntando in particolare su quelle che hanno necessità di espansione, anche in mercati esteri. In percorsi di internazionalizzazione ci sono esigenze ben specifiche che richiedono, dal punto di vista tecnologico, l’utilizzo di piattaforme aperte ed estremamente documentate».
InformEtica è un partner di SAP che focalizza quasi tutta l’offerta sulle soluzioni del vendor tedesco, «facciamo il 90% del nostro business attraverso le loro soluzioni ma non siamo “semplici” rivenditori – spiega Blasi -; abbiamo una divisione di sviluppo software al nostro interno che ci consente di creare add-on software certificati e aggiungere funzionalità tecnologiche alle applicazioni di business standard, processi spesso fondamentali per molte tipologie di aziende che sono di piccole/medie dimensioni ma che operano in mercati e contesti globali, spesso in competizione con dei colossi aziendali».
Stefano Blasi, Owner di InformEtica
Fermento nel mondo della distribuzione: gli incentivi all’Industry 4.0 potranno aiutare le PMI
Gian Domenico Ceroni, President & CEO di VM Sistemi, ricordando il ruolo dell’azienda quale «riferimento primario per i distributori italiani di materiale elettrico», partecipa al nostro dibattito spiegando innanzitutto quali sono gli obiettivi e la strategia per il 2018: «quest’anno, proseguendo la collaborazione intrapresa con Angaisa e Idrolab, abbiamo l’obiettivo di far conoscere ai grossisti del commercio di altre filiere – in particolare di articoli idro-termo-sanitari, ferramenta ed utensilerie – l’opportunità di sfruttare soluzioni gestionali basate su SAP Business One, adatte a rispondere ai mutamenti del particolare mercato, anticipando le loro puntuali esigenze».
Gian Domenico Ceroni, President & CEO di VM Sistemi
Analizzando poi il contesto delle PMI italiane, Ceroni ritiene che il 2018 possa essere un anno interessante per quanto riguarda gli investimenti tecnologici: «la nostra conoscenza ultratrentennale del mercato della distribuzione ci permettere di affiancare le imprese nell’accettare la sfida dell’istantaneità del processo decisionale, che la quarta rivoluzione industriale ha lanciato. Il “piano digitale nazionale” passa infatti dalla connotazione industriale all’accezione più trasversale “impresa 4.0” e ci aspettiamo interessanti incentivi, che potranno ulteriormente stimolare il fermento verso l’innovazione tecnologica del settore della distribuzione».
Dalle business application, nuove opportunità per il canale puntando su Big Data e Analytics
Chiedendo ai nostri intervistati quali sono le prospettive per questo 2018, le risposte sembrano andare coralmente in un’unica direzione, quella della svolta, del “cambio di passo” da parte delle PMI con investimenti maggiori su tecnologie avanzate che guardano, in particolare al mondo Big Data e Analytics.
«Sfruttando la potenza del software internazionale SAP Business One – garantita anche dalla tecnologia in-memory di SAP HANA – tracciamo una netta linea di demarcazione col passato e siamo convinti di offrire un importante vantaggio competitivo ai nostri clienti», dice senza troppi giri di parole Ceroni.
Anche Maggi punta su HANA: «la piattaforma introduce le analisi predittive sui dati aziendali in tempo reale, senza utilizzare nessun altro software di business intelligence. Questa integrazione permette di ridurre i costi di implementazione ed avere sempre le informazioni disponibili a qualsiasi livello aziendale».
Visione del tutto allineata a quella di Blasi e Rolando.
«In tre anni abbiamo duplicato il nostro fatturato e pensiamo che il 2018 sia un anno di ulteriore crescita dovuto proprio ai nuovi investimenti che le aziende faranno sul fronte Analytics», fa sapere Blasi.
«La nostra strategia è stata fin da subito incentrata su Big Data e Analytics – rivela Rolando – tanto da spingerci a strutturare meglio la nostra organizzazione portando al nostro interno competenze nuove. Avendo oggi competenze DevOps e IoT, SAP HANA è il sistema che ci aiuta ad avere tutti i dati in un unico punto, un plus che abbiamo sperimentato prima al nostro interno e che ora siamo pronti a proporre alle aziende italiane anche attraverso corsi di formazioni ad hoc”.