Importante movimento nella galassia del business Open Source: il gruppo britannico Micro Focus ha infatti ufficializzato la cessione del suo segmento business Suse, storico nome legato al sistema operativo Linux e competitor di aziende del calibro di Red Hat. L’acquirente è il fondo svedese EQT Partners, che sborserà per l’operazione ben 2,535 miliardi di dollari. Per Micro Focus, che nel 2014 aveva acquisito l’intera società The Attachmate Group per 2,35 miliardi, si tratta di un successo dal punto di vista finanziario: la stima, infatti, è che allora Suse pesasse per circa un quinto dell’intero valore di The Attachmate, quindi a conti fatti il ritorno dell’intera operazione per Micro Focus è evidente.
Micro Focus era balzata agli onori della cronaca per un’operazione di mercato record, attraverso la quale aveva acquistato e integrato al proprio interno il segmento software di un gigante come HPE. Proprio la difficoltà a gestire questa struttura potrebbe aver avuto il suo peso nella cessione del segmento dedicato all’open source. La domanda, naturalmente, è ora una sola: cosa sarà di Suse? Almeno per il momento, il fondo svedese non appare intenzionato a trovare un nuovo acquirente. Al contrario, come si legge nei comunicati ufficiali, punta a fare di Suse una società completamente indipendente. Sarà dunque sostanzialmente confermato il gruppo dirigente che sotto la proprietà Micro Focus ha raggiunto buoni risultati e, attraverso ulteriori investimenti di EQT e anche possibili acquisizioni, si cercherà di rafforzarne il peso in ambito cloud. Con l’intento evidente di aumentare ulteriormente il valore di Suse prima di procedere a una cessione, che comunque rimane lo sbocco inevitabile per tutte le aziende acquisite da fondi.
Nuovi software in arrivo per Suse
L’annuncio di questa operazione, tra l’altro, arriva a poche ore di distanza da una serie di release fondamentali per le prospettive di business del gruppo. Suse ha infatti annunciato il rilascio di SUSE Linux Enterprise 15, SUSE Manager 3.2 e SUSE Linux Enterprise High Performance Computing 15. Il pezzo forte è, naturalmente, SUSE Linux Enterprise 15 (che arriva direttamente dopo la versione 12) è concepito come un sistema operativo modulare moderno che aiuta a semplificare l’IT multimodale, rende l’infrastruttura IT tradizionale maggiormente efficiente e fornisce agli sviluppatori una piattaforma di riferimento. L’obiettivo è rendere possibile effettuare facilmente il deployment e la transizione di workload business-critical su ambienti on-premise e cloud pubblici.
«Le aziende sono oggi impegnate a trasformare i propri sistemi enterprise per abbracciare le moderne tecnologie agili e occorrono differenti infrastrutture per differenti workload e applicazioni – ha dichiarato Thomas Di Giacomo, CTO di SUSE -. Questo spesso significa integrare piattaforme basate su cloud all’interno dei sistemi enterprise, combinando lo sviluppo a contanier con quello tradizionale, oppure combinando le applicazioni legacy con i microservizi. Per colmare la distanza esistente tra infrastruttura tradizionale e infrastruttura software-defined, SUSE ha creato un sistema operativo multimodale, SUSE Linux Enterprise 15». Secondo l’analisi di IDC, SUSE Linux Enterprise risulta particolarmente indicato per le applicazioni SAP, i mainframe, l’High Performance Computing e altre importanti casistiche di utilizzo Linux enterprise-centric. D’altra parte, SUSE Manager è concepito per aiutare i clienti ad aumentare l’efficienza delle attività DevOps e rispettare i requisiti di conformità attraverso un unico tool che gestisce e mantiene tutto, dai dispositivi edge fino agli ambienti Kubernetes.