Una delle possibilità di risparmiare energia è quella di intervenire su uno delle infrastrutture chiave del mondo Data Center, vale a dire i i gruppi di continuità (UPS): questi ultimi possono infatti essere impostatati in modalità ECO-mode, che assicura una lieve diminuzione dei consumi, anche se pone dei problemi in termini di protezione elettrica e affidabilità.
Da un punto di vista tecnologico, nella tradizionale modalità on-line l’UPS rigenera continuamente la tensione in uscita. Al contrario, nella modalità ECO-mode il carico viene alimentato normalmente dal percorso di bypass mediante l’alimentazione di rete di base e l’inverter dell’UPS si attiva solo in caso di guasto della rete. In buona sostanza, nella modalità ECO-mode l’inverter dell’UPS funziona in una modalità “standby”. A conti fatti, questa possibilità si traduce in un miglioramento dell’efficienza energetica di circa il 2,3%, corrispondente a un risparmio energetico di circa 15.000 dollari all’anno per un Data Center da 1 MW con un livello di carico del 50% e una tariffa dei consumi energetici pari a 0,10 $/kWh.
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Come accennato in precedenza, però, non mancano dei punti critici: lo svantaggio della modalità ECO-mode risiede nel fatto che il carico IT riceve l’alimentazione di rete di base, senza il condizionamento normalmente fornito dall’UPS. L’UPS deve continuamente monitorare l’alimentazione di rete e passare rapidamente all’inverter dell’UPS quando viene rilevato un problema, prima che questo possa influire sul carico critico.
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Per questo motivo la modalità ECO-mode dovrebbe essere utilizzata soprattuto nelle situazioni in cui il numero di passaggi è ragionevolmente basso, ad esempio quando la qualità dell’alimentazione è eccellente. Ulteriori dettagli su questa modalità possono essere scoperti in questo articolo pubblicato su Iotedge.it