I servizi digitali sono e saranno sempre più la fonte di distinzione e di business per il mercato dei system integrator. Il mondo si sta, infatti, da tempo spostando verso il cloud e verso modalità di fruizione delle tecnologie in termini di servizio, su più fronti tecnologici e dalle più svariate tipologie di clienti, sia di dimensioni sia di settori verticali. Un business model da tempo adottato dalla romana Softlab, system integrator strutturato in Gruppo, che rivolge i propri servizi a valore a un target di clienti grandi e medio-grandi, appartenenti principalmente ai mercati del Finance, Industry, Telco, Utilities e PA.
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Softlab, una storia che porta ai servizi a valore
Softlab nasce 35 anni fa e intraprende un percorso di evoluzione ed ampliamento, anche per acquisizioni, che la porta a strutturarsi come Gruppo che a oggi conta 800 persone e che ha generato, nel corso del 2018, un fatturato complessivo di 44 milioni. Con previsione di chiusura del 2019 a 70 milioni, grazie anche alla recente acquisizione di DigitalGo, una digital company italiana ma di respiro internazionale, che porta in dote un giro d’affari di una ventina di milioni di euro. Un’operazione a cui è seguita, pochi mesi dopo, l’acquisizione di Techrain, una società di technology consulting che ha sedi a Milano, Roma, Pescara, Lecce e Ivrea, che sposta così, decisamente, le competenze dell’intero Gruppo anche nella direzione della consulenza IT, che il system integrator intende estendere, trasversalmente, alle diverse attività verticali.
Sono tanti, infatti, gli ambiti che il system integrator tratta, sia dal punto di vista dei mercati verticali che copre, sia, trasversalmente, con le divisioni tecnologiche su cui organizza le proprie numerose competenze, le quali contano oltre 400 certificazioni sui maggiori brand, da Salesforce a Oracle, Cisco, Ibm, Microsoft, Tybco, Sas, per citarne alcuni.
Divisioni per mercati verticali e per tecnologie
«Si tratta di una evoluzione notevole dai focus business iniziali di Softlab, che dal bodyrental e applicativi delle origini arriva all’attuale impegno nella consulenza e progettazione nei vari vertical che trattiamo, e per i quali impieghiamo ben 500 sviluppatori – dichiara Enrico Aprico, Corporate Communication Director di Softlab -. Una proposizione ampia che decliniamo per i diversi mercati verticali che seguiamo, dal Finance, con le assicurazioni e il banking; le Utilities, con i vari fornitori di energia; la Pubblica Amministrazione e le varie industries, compreso le Telco».
Gaming e cybersecurity, con prodotti e team dedicati
A queste si aggiungono dei team dedicati ai settori verticali del gaming online e alla sicurezza, con le divisioni dedicate ad Arxivar, un software di sicurezza, e a DigitalPersona, un’applicazione per il riconoscimento facciale e biometrico per la security, applicativi di cui Softlab è licenziataria. Trasversali a queste ci sono poi tutte le competenze del system integrator per il mondo del cloud, avvalorate dalle certificazioni conseguite per Google Cloud.
Con l’Iot si guarda verso i progetti di Smart Cities
«In ambito IoT stiamo lavorando in particolare su un progetto in Campania, che si muove sui temi delle smart cities e dell’Internet of Things in generale» aggiunge ancora Aprico.
Una divisione dedicata ai VAS 5G
A queste business unit ora il Gruppo ne aggiunge un’ulteriore, focalizzata sui servizi VAS orientati al 5G. L’occasione arriva dalla recente acquisizione di DigitalGo, di cui dicevamo poco sopra. DigitalGo è una azienda con focus sulle soluzioni di customer engagement basate sulle tecnologie digitali e sul mobile entertainment e ha una presenza in 7 Paesi, tra cui un presidio importante in Brasile, che rappresenta una buona parte del business dell’azienda.
Ma l’ambito di DigitalGo che maggiormente interessa a Softlab è «quello relativo al mercato VAS e di digital transformation su settori verticali – puntualizza Aprico -, dalla gestione della comunicazione fino alla costruzione di servizi per le Telco, con attenzione alla trasformazione del modello VAS in direzione 5G dei servizi a valore che si potranno sviluppare».
Un’area su cui il Gruppo intende investire definendo un’apposita business unit dedicata ai VAS 5G, da arricchire, in seguito, con ulteriori offerte, anche da future acquisizioni.