In questo periodo di incertezza economica, condizionato dalla crisi relativa alla grave pandemia, ma allo stesso tempo caratterizzato da una ricchissima offerta tecnologica in un momento in cui il digitale ha dimostrato quel che è in grado di fare (si pensi agli strumenti che hanno consentito smart working e continuità di business così come all’utilità dei tool per la comunicazione digitale) Luca Baldini, general manager di Digital Technologies propone la ricetta del system integrator 4.0.
“Quale modello implementare per essere pro attivi sul mercato e come mettere in correlazione domanda e offerta di prodotti ICT?” l’intervista a Baldini parte proprio da qui.
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L’importanza di crowd sourcing e open innovation
“I system integrator – ha prima di tutto sottolineato Baldini – devono essere organizzazioni flessibili e veloci, che sanno creare rete tra aziende più o meno piccole e famose per poter individuare e poi governare tecnologie nuove. Nel nostro caso, siamo sempre impegnati nel crowd sourcing, alla ricerca di realtà nazionali e internazionali con cui stringere partnership. Riteniamo che uno dei nostri compiti principali sia rappresentato dal selezionare le tecnologie che meglio ci consentano di essere puntuali e verticali nella risposta alle esigenze delle aziende utenti”.
Per fare solo qualche esempio, tra le novità che Digital Technologies ha collaborato a far conoscere vi sono: Livemote che offre una soluzione per il potenziamento degli operatori sul campo, che consente di ridurre gli errori e compiere interventi precisi sui cavi elettrici grazie all’uso di tecniche di realtà aumentata; Posti, una piattaforma di blockchain specializzata nel settore food per certificare la qualità dei prodotti, tracciarne le origini e valorizzare le ricette tradizionali; Rulex che si occupa di intelligenza artificiale applicata alla logistica.
“Solitamente – ha aggiunto Baldini – collaboriamo con questo tipo di aziende per veicolare innovazione sul mercato, ma può succedere anche che Digital Technologies, nella propria strategia che alla crescita organica affianca quella per linee esterne, decida di integrarle al proprio interno come accaduto con la torinese Archivium attiva nel mondo della conservazione digitale”.
Digital Technologies si contraddistingue per la propria focalizzazione sull’open innovation collaborando anche con incubatori, distretti industriali così come Università e business school in tutto il mondo (è il caso di Singularity University, dell’università statunitense Georgia Tech e altre).
Gli ingredienti della ricetta di un system integrator vincente
Accanto alla capacità di fare scouting sul mercato, tra le abilità principali da mettere in campo da parte di un system integrator vi è quella dell’”ascolto”.
“Proattività e forte commitment sul cliente – ha spiegato Baldini – sono capacità fondamentali per guidare le scelte e accompagnare gli utenti nel proprio percorso di innovazione”.
“A ciò si aggiunga – ha continuato Baldini – la velocità di delivery, oggi le aziende infatti non si possono permettere di implementare progetti in più di 3 mesi, considerato che la tecnologia mediamente ha una vita di 6 mesi. Gli utenti hanno bisogno di poter avere un ROI entro i sei mesi”.
Lo sforzo di Digital Technologies, inoltre, è quello di avviare modelli di business esponenziali, ovvero di portare tecnologie che consentano un aumento della produttività.
“Digital Technologies – ha precisato Baldini – si differenzia sul mercato per essere presente a livello internazionale, abbiamo installazioni in 170 Paesi. Lavorare su tante geografie significa essere agili per sapersi confrontare con realtà diverse e da queste trarre stimoli nuovi per migliorarsi”.
Ecco le tecnologie su cui scommettere in questo momento
Attualmente, secondo quanto riscontrato sul mercato da Digital Technologies, gli investimenti sono rallentati a causa del Covid-19, ma la principale scommessa delle aziende è e resterà quella di innalzare la propria produttività e questo significa grande interesse nei confronti delle tecnologie per l’automazione.
In secondo luogo, dato che sono state superate tante barriere culturali rispetto all’e-commerce è sempre più importante per le aziende saper profilare i propri clienti, offrire una customer experience soddisfacente eccetera.
È poi aumentato l’interesse verso le tecnologie per la fabbrica 4.0 , prima di tutto robotica e sensoristica, che permettono di aumentare l’efficienza degli impianti.
“In tutti questi contesti – ha concluso Baldini – il nostro approccio è prima di tutto teso a offrire competenze, idee. Vogliamo mettere in vetrina e illustrare (con Webinar, materiale informativo di tutti i generi) le migliori tecnologie possibili affinché ciascun utente possa adottare ciò di cui ha concretamente bisogno”.