Connettersi a Internet e gestire la propria attività da remoto è, ben sappiamo, quello che ha permesso a tante persone, professionisti, aziende, di proseguire il proprio lavoro anche durante il periodo di lockdown. L’emergenza e il conseguente blocco degli spostamenti è una condizione che ha preso tutti alla sprovvista. Da un giorno all’altro ci siamo trovati a doverci barcamenare con il lavoro a distanza con i mezzi a disposizione, dai device alle connessioni di rete, non sempre in grado di assicurare prestazioni e sicurezza degne di un ambiente professionale.
«Un uso intenso di Internet che ne ha confermato il ruolo come infrastruttura del futuro per le aziende, e non solo per l’utenza consumer – commenta Valerio Rosano, Country Manager Italia e Iberia di Zyxel -. Un’esperienza che certamente porterà a un cambiamento nelle modalità di lavorare e di rapportarci con gli altri, con il focus delle imprese e la valutazione del proprio personale che dovrà spostarsi dal classico calcolo del tempo lavoro verso una logica più orientata alla definizione degli obiettivi da raggiungere».
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Smart working come strategia: la vision di Zyxel
Lo smart working è, infatti, destinato a entrare nelle strategie della gestione del lavoro delle aziende, e non sarà il semplice lavoro da casa propria, ma un concetto legato strategicamente al raggiungimento degli obiettivi, personali o comuni, lavorando, condividendo, collaborando in team. Indipendentemente dal tempo e dal luogo scelto per farlo.
Ovviamente anche alcuni processi aziendali dovranno essere rivisti per poter essere gestiti da remoto e questo porterà ad affidarsi a una struttura dedicata. Da qui, infatti, l’impennata delle vendite delle VPN nel periodo dell’emergenza.
Zyxel promuove il cambio culturale portato dal cloud
Internet, quindi c’è, il problema è poi creare una rete privata, aziendale che non sia solo veloce e stabile, ma anche sicura. Elemento, quest’ultimo, che è fondamentale quando si devono fare circolare informazioni che riguardano il business aziendale.
«In questo, il cloud è riuscito a demolire le perplessità sul suo stato di sicurezza, garantendo un ambiente altamente protetto per i dati – osserva Rosano -, portando a una rincorsa verso il cloud, al quale altri Paesi già da tempo hanno dato fiducia, rivedendo processi e strategie. Noi stessi, in Zyxel, l’abbiamo sperimentato: la nostra attività di formazione dedicata ai rivenditori durante lockdown si è adattata, con un aumento del 300% dei partecipanti ai nostri webinar, dove i temi più gettonati erano proprio il cloud networking e VPN».
La rete in cloud come abilitatrice di servizi a valore
Una possibilità di reinventare il proprio modello di business che è alla portata di tutti, dalla Scuola, alla PA, dalla manifattura alla ristorazione e tanti altri ambiti, sfruttando le potenzialità del cloud.
«Da questa crisi dobbiamo trarre degli insegnamenti, e valutare le potenzialità che il cloud ha avuto modo di mostrare, offrendo gestione remota, semplice e flessibile da sfruttare in un mercato che sta, forzatamente, cambiando» dice Rosano, che specifica: «Il networking in cloud, che in Zyxel gestiamo mediante Nebula Cloud Networking Solution, permette una gestione del cloud a 360°, sia in emergenza sia nelle strategie definite. Basti pensare agli interventi da remoto, capaci di sbloccare in poco tempo l’infrastruttura in caso di guasti evitando costi enormi derivanti dal fermo o di gestire i flussi di rete in base alle diverse esigenze, oltre a poter godere di un rinnovo continuo dell’infrastruttura e i vantaggi di non avere capitale impegnato ma ragionare in termini di canone e di opex. Permettendo, di fatto, lo sviluppo digitale dell’azienda, che con l’arrivo anche del 5G e del Wifi-6 porterà un vero e proprio impulso per il rinnovo tecnologico dell’infrastruttura».
Un’infrastruttura che, gestita in cloud, ha, inoltre, la possibilità di porre quell’intelligenza necessaria all’analisi dei dati, sempre più utile in uno sviluppo delle aziende in ottica di innovazione digitale.
Dall’emergenza cresce la percezione dell’importanza della tecnologia
Certo la pandemia sembra non avere fermato la percezione di bisogno di investimenti IT, o addirittura l’ha stimolato, a quanto risulta a Rosano: «Alcune analisi recenti rivelano, infatti, che per il 50% delle aziende il budget di investimento per l’IT resterà o invariato o addirittura in crescita, per quest’anno. Certo non in diminuzione. E gli stessi dati di Zyxel confortano queste previsioni, con i mesi estivi che stanno andando molto bene, ponendo i presupposti affinchè l’IT possa assorbire il grande impatto dovuto alla pandemia».