#HPEIPC16, Venturi: «Cari partner, indossate la nuova HPE e riempitela di valore e talento»

Oltre 500 tra partner e distributori, un concentrato unico di tecnologia e una densità di valore senza precedenti oggi all’interno del Palazzo dei Congressi di Rimini. Il social racconto della prima attesa giornata della Partner Conference italiana della nuova Hewlett Packard Enterprise

Pubblicato il 21 Apr 2016

Marco Maria Lorusso

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E’ passato un anno ma sembra una vita. Non più tardi di 12 mesi fa, in questi stessi e prestigiosi spazi del Palazzo dei Congressi di Rimini Stefano Venturi (allora numero 1 di HP Italia) salutava circa 300 partner e, fianco a fianco con Paolo Delgrosso, mastro di chiavi del canale, annunciava/confermava la clamorosa notizia giunta solo pochi mesi prima, lo split ovvero al nascita di due entità distinte, una, HP Inc, focalizzata su tutto ciò che ruota intorno al PC, e una, Hewlett Packard Enterprise, focalizzata su tutto ciò che ruota intorno al datacenter.

E’ passato un anno e oggi Stefano Venturi è alla guida di Hewlett Packard Enterprise Italia e, sempre qui a Rimini, in occasione della seconda edizione della Partner Conference, parla davanti a qualcosa come 500 partner. «Cosa è cambiato?» chiede Venturi salendo sul palco, «è cambiato che il nuovo brand, la nuova dimensione di due società ancora più focalizzate sui proprio rispettivi business ha convinto il mercato e soprattutto il canale e questo evento ne è la dimostrazione più plastica».

Premessa doverosa dunque per poi andare dritto sul cuore, i contenuti di una agenda densissima, fatta di visioni, strategie ma soprattutto di casi applicativi concreti in ambito IOT, Cloud, Big Data, Mobile e di tantissimi incontri in un’area espositiva mai cosi ricca di sponsor…

«Siamo nel mezzo della più forte e decisiva rivoluzione tecnologia dai tempi del world wide web – racconta Venturi – , una rivoluzione che  vede nella disintermediazione dell’accesso ai dati la sua espressione più compiuta. Una disintermediazione che mette infinite quantità di informazioni e potenze di calcolo nelle mani di imprese a ogni latitudine. Una rivoluzione che non è possibile affrontare sviluppando soluzioni e strategie in serie, servono strutture agili ma soprattutto flessibili e focalizzate proprio come HPE e HP Inc. Chi saprà usare potenza dei dati con il cloud, l’Internet delle cose, i Big Data avrà a disposizione super poteri senza precedenti

Sono convinto che la rivoluzione tecnologica aumenterà il lavoro, cambierà le professionalità. I robot, l’intelligenza artificiale che tanti temono, sono applicazioni e sviluppi che trasformeranno in meglio il modo di lavorare in moltissimi mercati»

E da qui Venturi ha poi sviluppato quelle che sono le 4 aree cardine su cui la nuova HPE intende sviluppare il suo approccio focalizzato al mercato. «Ci muoviamo in un business e in una rivoluzione che sono sicuro creeranno nuove opportunità di lavoro, non toglieranno nulla a nessuno. – ha aggiunto Venturi – Una rivoluzione che però si affronta solo e soltanto con nuove competenze e nuove idee, chi non ha coscienza di questa svolta tra qualche anno probabilmente non ci sarà più, questo vale per il canale, per le imprese, per le scuole, per tutti. Le nostre idee sono legate a Cloud, Mobility, Big Data, Security, sono questi i pilastri del nostro presente e del nostro futuro. Sono queste le aree alle quali abbiamo dedicato una percentuale importante degli investimenti in ricerca e sviluppo».

Da sinistra a destra, Stefano Venturi di HPE, Paolo Castellacci di Computer Gross e Paolo Delgrosso di HPE

Il cuore nel canale

Ma c’è di più, c’è un concetto sul quale Venturi torna più volte con forza ed è quello di una HPe capace di sviluppare piattaforme e ambienti open che permetteranno poi a partner di canale di ogni forma e dimensione di avare uno spazio decisivo per sviluppare business sul territorio.

«HPE si muove in direzione dello sviluppo di piattaforme open che possano essere messe al servizio del talento e della abilità dei nostri partner. Un canale che avrà un ruolo sempre più crescente sia a livello di reseller sia a livello di distributori tutti presenti oggi qui con noi. Questo è il senso più profondo del nostro logo – ha spiegato lo stesso Venturi indossando fisicamente il “rettangolo” HPE – è proprio la capacità di rappresentare una cornice all’interno della quale proprio il canale è chiamato a disegnare la propria opera d’arte fatta di soluzioni innovative, idee, valore». Un’opera d’arte che Venturi affida alle mani sapienti del vero padrone di casa di questa attesa Partner Conference, Paolo Delgrosso, mastro di chiavi del canale italiano di HPE. «La percentuale del business che HPE sviluppa con il canale – ha spiegato Delgrosso – è in costante aumento sia a livello di reseller e system integrator, sia a livello di distributori che infatti sono presenti qui al completo con noi. A questo ecosistema è dedicato un evento che ha nelle applicazioni pratiche e nella tecnologia al servizio del business la sua espressione più alta. Dalla bicicletta e l’automobile che con l’aiuto di sensori e applicazioni di analytics riescono a offrire monitoraggio real time di ogni attività e processo passando per nuove soluzioni per la gestione dei dati in ambito Flash o ancora per  il DevOps, ovvero l’approccio che si concentra sullo sviluppo e la distribuzione di applicazioni con modalità rapide, contenute e iterative, per offrire una migliore reazione e rispondere più efficacemente alle esigenze dei clienti».

Le voci dei partner

Tanti e di ogni forma e dimensione i partner presenti. Dai “grandi<” come Intel e Microsoft fino ai system integrator come Centro Computer p Lutech e ancora i distributori come V-Valley e Computer Gross. «Possiamo creare chip di 10 nanometri, le dimensioni del virus dell’influenza – ha raccontato Carmine Stragapede, numero uno di Intel Italia – una abilità e una rivoluzione che vede nella partnership tra Intel e HPE una leva, una svolta determinante. Una leva che ci permetterà di non guardare a quello che abbiamo oggi, ma ciò che potremo avere domani grazie per esempio ai bigdata o all’Iot con i senrosi di nuova generazione e gli oggetti intelligenti».

«Cloud prouctivity e mobility, cloud platform, data platform e UCC sono i tre assi della collaborazione tra HPE e Microsoft – ha spiegato anche Tiziana Olivieri, Enterprise&Partner Group Director di Microsoft Italia -, una collaborazione mai viva e complementare come oggi».

« La visione di un ecosistema aperto e canale ci vede protagonisti convinti soprattutto in tema di cloud e gestione delle informazioni», ha commentato Ombretta Comi, Marketing Manager di Veeam Software

Francesco Gaini, Sales Director di Computer Gross

«Bello avere i partner qui, bello condividere una visione strategica completamente nuova – ha spiegato invece Francesco Gaini, Sales Director di Computer Gross – per noi è un momento decisivo di incontro».

Sulla stessa linea d’onda anche Luca Casini, alla guida di V-Valley (nella foto sotto), «HPE ha organizzato un evento di grande impatto – ha spiegato -. Un appuntamento decisivo soprattutto per una realtà come la nostra in fase di forte crescita ed espansione a seguito anche dell’acquisizione di EDslan»

«Simo molto interessati alle numerose applicazioni in ambito IOT che HPE sta mettendo in mostra – ha spiegato invece Alberto Roseo, Managing Director at Lutech Spa -mercato chiave per noi, una rivoluzione concreta fatta per altro da numerose eccellenze italiane che è necessario conoscere e con le quali serve confrontarsi».

Alberto Roseo, Managing Director at Lutech Spa

Ma cosa cerca il canale, cosa si aspetta un system integrator da questo tipo di eventi, «Opportunità in chiave di formazione e conoscenza di nuove soluzioni, strategie, casi – ha concluso Roberto Vicenzi, Presidente di Centro Computer -, per noi operatori di canale è il momento di cambiare passo sviluppando anche nuovi linguaggi e nuovi sistemi per andare a conoscere i clienti. Realtà come che possono fare moltissimo per aiutarci in questo senso»

Roberto Vicenzi, Presidente di Centro Computer

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