PERCORSI DI EVOLUZIONE

Dai dati alle tecnologie esponenziali: la storia di successo di Digital Technologies

Cinque anni molto intensi, contraddistinti da una crescita continua e da grandi aspettative per il prossimo futuro. Ripercorriamo, insieme al suo co-fondatore Luca Baldini, le tappe principali di questa storia imprenditoriale e cerchiamo di comprenderne i segreti, dall’intuizione degli albori alle ambizioni di oggi

Pubblicato il 01 Dic 2021

Emanuele Villa

Luca Baldini, General Manager di Digital Technologies

Al termine del quinto anno di vita, la storia dell’italiana Digital Technologies è la dimostrazione di quanto intuito, ambizione, competenze e capacità di esecuzione formino quel mix magico che dà vita al successo. I numeri parlano chiaro: 4,9 milioni di fatturato nel 2017, 9,5 milioni quest’anno, una previsione di 15 milioni per il 2022 e un obiettivo di 25 entro il 2025. Nel frattempo, alla sede milanese si sono aggiunti gli uffici di Shenzhen, Madrid e Lugano, è nata una collaborazione stabile con la Singularity University e anche una startup, Brain Lab, che si occupa di trasformazione digitale nell’ambito dei processi sales & marketing. Soprattutto, in 5 anni l’azienda ha raggiunto i 400 grandi clienti, e lo scorso anno è stata attivata la crescita per linee esterne con l’acquisizione di Archivium, da cui il conseguente status di Gruppo.

Una benefit corporation con la passione per il digitale

Digital Technologies è nata 5 anni fa come spin-off di ramo d’azienda sostenuto da un fondo di private equity e, soprattutto, dalle ambizioni di 4 manager (Stefano Baldini, Enrico Liverani, Luca Boselli e Luca Baldini) desiderosi di educare le imprese sul ruolo della digitalizzazione e, in particolare, sul potente contributo delle tecnologie più evolute, quelle esponenziali. Parlando con Luca Baldini, co-fondatore e General Manager dell’azienda, traspare la passione e l’ambizione di chi, bilanciando sfide e ambizioni, ritiene che Digital Technologies abbia un futuro radioso di fronte a sé. “La nostra visione è quella di essere una benefit corporation, finalizzata a far crescere la maturità digitale delle imprese. In molti casi, ancora oggi l’espressione ‘trasformazione digitale’ pecca di sostanza, non ha una vera concretezza. Ecco, fin dagli albori noi siamo sempre stati quelli che riuscivano a darle un senso concreto e la indirizzavano all’adozione di tecnologie esponenziali e sostenibili, che poi sono quelle che cambiano il mondo”.

L’intuizione delle tecnologie esponenziali

Nella storia di Digital Technologies, il concetto di tecnologia esponenziale ricorre dal primo giorno. Baldini ci spiega che, nel 2017, buona parte dei suoi interlocutori era desiderosa di implementare soluzioni di AI, blockchain, realtà virtuale e IoT, salvo non avere una piattaforma digitale che fungesse da raccoglitore di dati sparsi nei vari silos aziendali e che ponesse le basi per le tecnologie stesse. Tutti le volevano, pochi avevano le basi: su questa intuizione è nata Digital Technologies.

“Per ottenere la massima potenza dalla trasformazione digitale – spiega Baldini – devi imparare a conoscere e gestire i tuoi dati, che nell’80% dei casi non sono strutturati e non vengono gestiti. Noi guidiamo le aziende a costruire una piattaforma digitale fatta di dati e applicazioni, che indirizziamo verso le loro esigenze concrete di business, scegliendo poi le tecnologie esponenziali che creano reale valore in base all’obiettivo da raggiungere. Qualsiasi nostra soluzione è accompagnata da un ROI chiaro e tangibile, perché da sempre siamo molto concreti e non ci piace vivere in quel limbo che talvolta si forma tra le aspettative e la realtà”. Rispetto agli albori, Baldini ci spiega che oggi c’è molta più consapevolezza e meno scetticismo rispetto alle tecnologie avanzate; è quindi molto più semplice allinearsi di fronte a concetti complessi come la creazione di data lake centrali, che sono fondamentali per un’analisi produttiva dei dati aziendali.

Organizzazione e aree di intervento: il ruolo centrale dell’Innovation Hub

Digital Technologies realizza soluzioni e in diverse aree: tutto il macrocosmo della digitalizzazione della supply chain, l’enterprise content management, l’area digital HR e l’automazione dei flussi documentali, tra cui il cavallo di battaglia dell’e-invoicing, la cui obbligatorietà è stata una forte leva di crescita aziendale. Dal punto di vista organizzativo, l’elemento cardine è l’Innovation Hub, inteso come insieme di “centri di competenza specializzati che possano lavorare in maniera verticale ma anche collaborare e condividere competenze e know-how in progetti comuni. Questo perché la nostra offerta è molto complessa e quindi ci stiamo muovendo con una strategia basata su brand business unit verticali ma che non dimenticano l’esistenza di una regia e di un coordinamento centrale”.

L’impatto positivo della fatturazione elettronica e l’opportunità della pandemia

Finora, i momenti di definizione sono stati due: “il 2018, per l’impulso normativo dato alla fatturazione elettronica, e il 2020, che è stato un anno positivo per noi ma critico a livello macroeconomico. Nel 2018, l’adeguamento alla fatturazione elettronica obbligatoria ha aperto un varco per un tema molto più ampio di digitalizzazione aziendale pervasiva. Le imprese sono state obbligate a ripensare i processi e ad accogliere piattaforme digitali che andassero ad acquisire dati in maniera strutturata. Questo ha dato impulso positivo alle altre aree aziendali, come il mondo della logistica. Nel 2020, invece, c’è stata l’esplosione dello smart working, che ha aperto le porte alle applicazioni in cloud e ha obbligato le imprese a ripensare i propri sistemi in ottica di esecuzione da remoto e condivisione di informazioni”. Sempre nel 2020, l’azienda ha emesso un bond da 2,5 milioni che è stato completamente sottoscritto in 48 ore da fondi istituzionali ed è servito per finanziare la crescita per linee esterne. Non dimentichiamo, inoltre, la partecipazione di Digital Technologies in StartupBakery, che si occupa di gemmare start-up innovative ( SaaS B2B)basate su Intelligenza Artificiale e da cui provengono Veterly, startup legata al mondo della telemedicina veterinaria, e Condeo, piattaforma che automatizza e rende trasparente l’amministrazione di condominio.

I tre segreti del successo e le ambizioni per il 2022

Quali sono i segreti del successo di questa storia imprenditoriale? L’intuizione da cui prende forma è necessaria ma non è sufficiente a garantire la crescita sul lungo periodo. Baldini non ha alcun dubbio: “Sono sostanzialmente tre gli elementi che ci hanno fatto arrivare fin qui e ci fanno guardare al futuro con ottimismo. Primo, la velocità: siamo sempre stati, e saremo sempre rapidi nello sviluppare e implementare i progetti, e questo per i nostri interlocutori è un plus non trascurabile. Poi, siamo appassionati di quello che facciamo, e per questo riusciamo a mettere a terra, a dare forma concreta al concetto di Open Innovation. Infine, ma certamente non meno importante, creiamo valore tangibile, e per questo abbiamo sempre avuto un ottimo feedback dal punto di vista commerciale, con clienti in crescita e retention altissima”. Il 2022 parte con i migliori auspici e vuole essere l’anno con la crescita più alta in termini assoluti, una crescita interna ed esterna che dovrebbe portare l’azienda a superare i 15 milioni di euro, con un salto del 50% rispetto al volume d’affari del 2021.
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