Eventi

F5 Networks, la parola d’ordine è agilità

In occasione dell’evento Agility 2016, a Vienna, la casa di Seattle ha posto l’accento sul ruolo delle funzionalità di orchestrazione, gestione e sicurezza applicativa, in uno scenario IT composito, con infrastrutture formate da elementi fisici, virtuali e servizi cloud

Pubblicato il 23 Mag 2016

Gianluigi Torchiani

vienna-160523111110

Viviamo in un’economia basata sul cloud e dominata dalle applicazioni mobile, una ’sharing economy’, dove le organizzazioni, per erogare agli utenti servizi digitali sempre più sofisticati, devono ricorrere all’adozione di infrastrutture IT composite, in cui server e dispositivi fisici dei tradizionali data center si fondono con risorse virtuali e servizi su cloud pubblici o ibridi. Qui la sfida, per F5 Networks, fornitrice di soluzioni per il mondo applicativo, resta saper orchestrare al meglio queste infrastrutture, portando semplicità di gestione, ma anche disponibilità e sicurezza dei servizi. Una sfida che F5 rinnova come propria missione, come confermato a Vienna nel corso del recente Agility 2016, evento dedicato a partner e clienti: obiettivo è aiutare le imprese a erogare applicazioni veloci, sicure e affidabili a ogni tipo di utente, dovunque, in qualunque momento e su ogni tipo di dispositivo.

Compito non facile – considerando che F5, con un fatturato di due miliardi di dollari nell’anno fiscale 2015, annovera fra i propri clienti grandi aziende, service provider ed enti governativi, a cui fornisce tecnologia per stare all’avanguardia in settori come la cybersecurity, la mobility e il cloud. Alla propria tecnologia, F5 affianca però la collaborazione con partner di primo piano, come Cisco, HP, IBM, Microsoft, Oracle e VMware, con cui sviluppa soluzioni per migliorare la gestibilità, rafforzare la sicurezza, e creare implementazioni applicative più rapide ed efficaci.

Novità e strategia 2016

Ad Agility 2016, diversi gli annunci di soluzioni ’sofware-based’: da BIG-IP 12.1, che fornisce servizi applicativi con una maggior integrazione verso il cloud pubblico e con più sofisticate policy di sicurezza per ambienti on-premise e cloud ibridi; a BIG-IQ Centralized Management 5.0, che estende la gestione per il portafoglio di soluzioni BIG-IP, introducendo miglioramenti a livello di scalabilità e performance; a iWorkflow 2.0, che abilita l’orchestrazione dei servizi F5 con soluzioni focalizzate su tecnologia SDN (software-defined networking), come Cisco ACI e VMware NSX, così come scenari di deployment ininterrotto, attraverso strumenti DevOps forniti da vendor come Ansible, Chef e Puppet.

Anche sulla base di tali annunci, quest’anno la strategia per aiutare la transizione delle imprese verso la nuvola, spiega Karl Triebes, Executive Vice President Product Development e CTO di F5, si fonda su sei pilastri: nell’area cloud, espandere le dimensioni del mercato ADC (application delivery controller); nel settore security, fornire soluzioni di gestione delle identità e degli accessi, e di protezione delle applicazioni; nello spazio dei service provider, incrementare la focalizzazione verticale; nell’area gestione e orchestrazione, fornire soluzioni di gestione complete e rafforzare la presenza negli ambienti Cisco APIC, VMware NSX, Microsoft Hyper-V e Openstack; nei servizi globali, incrementare il fatturato sui prodotti e la soddisfazione dei clienti; infine, nell’offerta Silverline, accrescere ed espandere l’omonima piattaforma.

Julian Eames, Executive Vice President e COO di F5

Partner, ’cambio di pelle’ sempre più incombente

E le opportunità di business per il canale? «Credo che il ruolo dei partner debba adattarsi al mercato» risponde Julian Eames, Executive Vice President e COO di F5, chiarendo che la transizione verso servizi come quelli di Amazon e il public cloud potrebbe tagliarne alcuni. «Se i clienti acquistano servizi ’utility-based’ nel cloud, vendere un pezzo di hardware con qualche software e servizio è una strategia destinata a scomparire. Quindi i partner devono adattarsi a questi nuovi mercati, ma devono anche comprendere come tali tecnologie si integrano insieme». E su questo punto, ritiene Eames, poter lavorare con una società come F5, in grado di formare il canale attraverso forti competenze consulenziali, costituisce un beneficio importante.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati