La volontà di Zucchetti di continuare a espandersi prosegue: la software house di Lodi ha così annunciato di aver sottoscritto un accordo che prevede l’acquisizione della maggioranza di FABtotum, un’azienda milanese specializzata nella stampa 3D, fresatura e digitalizzazione di oggetti nata nel 2013 all’interno di PoliHub, l’incubatore del Politecnico gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano. Lo scopo di questa operazione è quello di introdurre Zucchetti in un nuovo mercato e che porterà FABtotum, già supportata in Europa da EIT Digital Accelerator, a rafforzarsi ulteriormente sul territorio italiano.
«Con questo investimento, l’obiettivo è di continuare la nostra crescita internazionale – ha detto Alessandro Zucchetti, presidente dell’omonima società -. La stampa 3D è sicuramente un settore emergente e con FABtotum incrementiamo la nostra offerta per il mercato estero». EIT Digital, la comunità digitale dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia che lavora in Italia con i centri di Milano e Trento, ha contribuito a facilitare il buon esito dell’accordo con Zucchetti, infatti, Paolo Magni, business developer per EIT Digital in Italia ha dichiarato: «Abbiamo creduto nel progetto FABtotum per la sua unicità tecnologica nel rispondere al nascente mercato della stampa 3D con un prodotto multifunzionale. Zucchetti è il partner perfetto per sviluppare le potenzialità industriali di FABtotum e moltiplicare la sua penetrazione commerciale anche in Paesi come Germania e USA dove Zucchetti è già presente».
Anche Marco Rizzuto, co-fondatore e amministratore delegato di FABtotum è convinto delle potenzialità che questo accordo può avere: «Siamo certi che Zucchetti riuscirà a consentire al nostro prodotto di affermarsi nell’ecosistema delle PMI italiane. Il nostro FABtotum Personal Fabricator va ben oltre la sola stampa 3D, in quanto, con lo stesso dispositivo, si possono realizzare gli oggetti più disparati e con vari materiali, mentre con le funzioni di fresatura e incisione si possono lavorare anche legni, schiume e lastre di alluminio o rame. Il sistema è modulare, per cui non appena una nuova tecnologia è disponibile lo si può aggiornare e integrare con un nuovo modulo».