Gli strumenti per la collaborazione aziendale si sono guadagnati i loro riconoscimenti sul campo, grazie all’eccezionale lavoro compiuto nel semplificare la collaborazione, appunto, tra le diverse aree di business, dalla condivisione di file al salvataggio su cloud, fino alla calendarizzazione e alle attività di reportistica. A fronte di una collaborazione che continua a migliorare e promette di supportare le aziende nella semplificazione delle comunicazioni interne – tramite una maggiore agilità lavorativa e migliori capacità decisionali, ad esempio – non c’è da meravigliarsi che sempre più imprese stiano investendo in questo tipo di applicazioni. Gli strumenti per la collaborazione, inoltre, stanno aiutando le aziende a guidare il vantaggio competitivo – senza considerare il ruolo giocato nella diminuzione dei costi associati a viaggi e spostamenti di personale come pure ai costi fissi degli uffici sul territorio.
Secondo una ricerca recentemente condotta da Clinked, le imprese che utilizzano gli strumenti per la collaborazione ottengono maggiori livelli di produttività, con una crescita del 13% circa. Inoltre, il 97% delle aziende afferma che l’impiego di queste soluzioni permette loro di servire i clienti in maniera più efficiente. Non c’è da meravigliarsi, dunque, che l’82% delle imprese che attualmente utilizza questo tipo di strumenti desideri incrementare il loro impiego in futuro. Ed è proprio grazie a questo “appetito”, che si stima che il mercato possa raggiungere i 65 miliardi di euro entro il 2019; una cifra straordinaria, se paragonata ai 43 miliardi del 2014.
Ma cosa, esattamente, ha portato all’incredibile crescita di questi strumenti, e quale sarà il futuro del team engagement? Sintetizzando, possiamo dire che gli strumenti per la collaborazione aziendale permettono di eliminare i silos organizzativi, che ancora oggi sono uno dei più grossi ostacoli alla trasformazione digitale. Un problema molto comune e sentito dalle imprese, infatti, è proprio quello causato dai numerosi silos presenti anche nelle aziende in cui la collaborazione è già una realtà. Molti dipendenti, ad esempio, considerano le email un eccezionale strumento di comunicazione; oggi vengono inviate più di 200 miliardi di mail al giorno, rispetto ai soli 12 miliardi del 2000.
Allo stesso tempo però, i dipendenti utilizzano anche diversi sistemi di gestione dei documenti – come Google Docs, ad esempio – per collaborare su progetti a lungo periodo; chat o piattaforme IM differenti per interagire in tempo reale con i colleghi, o ancora, strumenti per la gestione dei documenti come Dropbox, specifici per l’archiviazione dei file. Pur non negando la specificità e l’utilità di ciascuno di questi strumenti, in particolare per quel che riguarda i progetti e le discussioni aziendali, esiste una soluzione ancora più efficace per facilitare l’engagement dei team. Le imprese, infatti, dovrebbero lavorare in modo da riunire in un unico spazio tutti i singoli strumenti, così da garantire una user experience più fluida e meno frammentata.
È proprio qui che entrano in gioco gli strumenti per la collaborazione avanzata, che supportano le aziende nel miglioramento del proprio spazio lavorativo. Tali strumenti sono progettati proprio per questo, e si inseriscono senza problemi nei flussi lavorativi aziendali più importanti, dal project management fino alla creazione, gestione e condivisione di contenuti. Inoltre, essi forniscono il proprio supporto ai flussi di lavoro quotidiani come la gestione dei compiti e il rispetto delle consegne, ed è evidente che tutto ciò comporta numerosi vantaggi per quelle aziende che lavorano con scadenze molto serrate. Poiché sono sempre di più le aziende che lavorano verso un’adozione completa degli strumenti di collaborazione avanzata, vediamo che anche le definizioni stesse di collaborazione e comunicazione sono costantemente sottoposte a nuove sfide. E questo non solo favorisce l’adozione in azienda di questi strumenti, ma stimola i fornitori di soluzioni per la collaborazione a innovare, così da migliorare costantemente la user experience e spingere verso un team engagement di nuova generazione.
Insomma, non c’è tempo per riposarsi sugli allori! Tutto questo vale anche per i nostri partner del canale di vendita indiretto. Vogliamo che essi siano in grado di fornire ai clienti un’offerta che permetta loro di sfruttare al massimo l’infrastruttura per le comunicazioni di cui dispongono e di integrare nuove tecnologie vendor-neutral nelle loro applicazioni basate su cloud. Grazie alla possibilità di includere comunicazioni in tempo reale (RTC) in qualsiasi tipo di applicazione, i nostri partner potranno offrire ai propri clienti un nuovo set di competenze, da aggiungersi alla loro attuale infrastruttura, così da rafforzare ulteriormente la loro gamma di soluzioni e ottenere un vantaggio sui propri concorrenti.
Sebbene molti fornitori adottino ancora oggi un approccio basato sulla semplice acquisizione di nuovi clienti, è sempre più evidente che le aziende non vogliano andare in questa direzione. Esse, infatti, non vogliono dover utilizzare molteplici applicazioni per connettersi e comunicare; quello che realmente desiderano è che le applicazioni basate su cloud cui fanno affidamento – come Google Apps e Salesforce.com – siano in grado di aumentare l’engagement e di accedere senza problemi alle funzioni voce, video, messaggistica e conference di ogni dispositivo. In questo modo, i nostri partner possono offrire una tecnologia più forte, integrata e funzionante, completamente diversa da un client autonomo e scarsamente integrato. I clienti sono alla ricerca di qualcosa che integri efficacemente le applicazioni aziendali con le applicazioni per la comunicazione. Ecco cosa c’è alla base della crescita degli strumenti per la collaborazione aziendale; questo è, quindi, il futuro del team engagement.
*A cura di Massimo Palermo, Country Manager di Avaya Italia