Rivoluzionare il mondo del backup per ambienti virtuali e fisici. Portare semplificazione, scalabilità, con performance di livello superiore e ancora automazione e personalizzazione all’interno dei Data Center moderni, alle prese con fenomeni come la virtualizzazione e l’iperconvergenza. Una sfida che una società come Rubrik ha messo al centro delle proprie strategie e che porta la multinazionale a scommettere su una offerta di Cloud Data Management che sta chiamando a raccolta imprese e partner di canale in tutto il mondo, Italia compresa. Proprio sull’onda di un simile riscontro ecco l’annuncio dell’apertura della filiale italiana affidata alle mani sapienti di un giovane manager che vanta ben sedici anni di esperienza nel mercato della Data Protection. Cristian Meloni – supportato dal responsabile tecnico Giampiero Petrosi – avrà infatti il compito di guidare Rubrik in Italia.
«Rubrik – spiega Meloni – ha deciso di aprire la propria filiale italiana per portare anche nel nostro Paese una vera innovazione nel mercato della gestione dei dati. Molte delle soluzioni presenti oggi sul mercato si definiscono “innovative”, ma in realtà si tratta sempre delle solite tecnologie legacy e dei soliti prodotti nati a fine anni 80 o poco dopo, che vengono rispolverati e rinfrescati per poterlo sembrare» Ma come si diffonde allora innovazione in un mercato così complesso come quello italiano? «Per diffondere soluzioni realmente moderne, la semplicità è fondamentale. Ovviamente non basta la semplicità, fondamentale anche il lato economico che a noi piace misurare in riduzione del TCO e non semplice costo di una soluzione. La riduzione del TCO rispetto a soluzioni legacy che riusciamo ad ottenere è realmente importante e tende mediamente al 50%».
Il target sono le aziende di tutti i settori e di tutti i mercati verticali, anche se è nel large enterprise (aziende con oltre un centinaio di server) che per ora Rubrik sta ottenendo i risultati migliori, affiancando alla soluzione software anche un’appliance hardware. Il risultato finale è una piattaforma di data management scalabile e facilmente implementabili, capace di entrare in funzione in pochi minuti ed essere gestita facilmente dall’utente finale. Tutto questo grazie al know how degli ingegneri che hanno sviluppato la soluzione, che provengono da aziende come Google e Facebook. L’obiettivo è quello di raggiungere una posizione importante in un mercato, quello del backup e del data management, stimato in 48 miliardi di dollari a livello globale.
A tutto canale
Ma quale la strategia commerciale su cui punterete e quale il ruolo del canale? «Rubrik è un’azienda 100% canale; la rete dei Partner è fondamentale per riuscire a diffondere la nostra visione e la nostra tecnologia. In Italia siamo alla ricerca di Partner e di System Integrator che hanno voglia – in questo mercato legacy – di “rimettersi in gioco”. I Partner ideali sono aziende con competenze datacenter, storage e virtualizzazione; se hanno già arricchito la propria offerta con soluzioni iperconvergenti o full-flash per quanto riguarda i dati primari, troveranno in Rubrik gli stessi benefici e lo stesso go-to-market in ambito Data Management e Data Protection. Contiamo poi su un Distributore globale a valore aggiunto (BigTec, la divisione Datacenter di Exclusive Networks), un Partner Program già strutturato, fondi Marketing, eventi sul territorio, condivisione di lead e un’azienda giovane che ha voglia di crescere tanto».
Ci sono già clienti a partner che vi hanno scelto? «Certo – chiude il manager – non partiamo da zero in quanto sono già diversi i clienti e i Partner che in Italia hanno scelto la nostra tecnologia. Uno su tutti Clouditalia che – attraverso l’adozione della tecnologia Rubrik – ha esteso il proprio vantaggio competitivo nel mercato italiano, eliminando la complessità e l’inaffidabilità delle infrastrutture di vecchia generazione per i propri clienti, con una piattaforma semplificata per la gestione automatica dei dati sia on premise che in Cloud». L’obiettivo, ha precisato Meloni, non è quello di raccogliere dozzine di partner quanto, piuttosto, focalizzarsi su una decina di aziende in grado di coprire al meglio il territorio nazionale.