VEM Live è l’appuntamento che ogni anno organizza VEM Sistemi a favore di partner e clienti. Forlivese di nascita, ma con sedi a Milano, Modena, Padova, Roma e Senigallia, il system integrator conta oggi circa 360 dipendenti e un fatturato complessivo che alla fine del 2023 dovrebbe attestarsi attorno agli 80 milioni di euro. L’edizione 2023 del suo evento si è tenuta il 6 ottobre al Grand Hotel di Rimini e ha portato sul palco speaker con varie competenze. Sostenibilità, tecnologia, investimenti, innovazione: questi i temi principali affrontati come direttrici agganciate al titolo “Impact. Catalizzatori digitali di efficienza, evoluzione e crescita”.
Temi a cui ha fatto da contorno la partecipazione di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif. In qualità di regista, nel suo ultimo film ha messo al centro ironicamente i rischi di un mondo dominato dagli algoritmi. Sullo sfondo il richiamo esplicito a un altro regista, Federico Fellini, che del Grand Hotel fu assiduo frequentatore. La sua idea, che coniugava visionarietà e realismo, ha fatto da leitmotiv alla giornata. Infatti, la prima parte è stata dedicata all’orizzonte “visionario” della tecnologia, chiamata a vincere le sfide contemporanee. La seconda, invece, si è concentrata sulle soluzioni, coinvolgendo alcuni dei tanti vendor con cui VEM Sistemi collabora. In particolare, Cisco, Cyber Guru, NetApp, Netwrix, Panduit, Red Hat, Radware, Rubrik, Trend Micro, Schneider Electric, VMware, Samsung e Axis.
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La strategia di VEM Sistemi nel cloud distribuito
A margine della manifestazione, abbiamo incontrato Stefano Bossi, Amministratore Delegato e General Manager del Gruppo. “I volumi non portano valore. È il contrario: il valore prima o poi porta volumi” ha esordito. Su questo principio si fondano anche le acquisizioni fatte da VEM Sistemi nel corso dei suoi 37 anni di vita. Da quella di Certego, azienda specializzata nei servizi di Cyber Threat Intelligence e contrasto al cybercrime, a quella di Mydev, impresa che offre soluzioni di software integration e Business Intelligence, fino alla più recente, l’acquisizione di Neen completata a luglio 2023. Sull’ingresso di questo Managed Cloud Provider milanese, che progetta e gestisce infrastrutture distribuite e ad alta affidabilità, abbiamo chiesto a Bossi come si svilupperà la strategia commerciale e di presidio dei clienti.
“Dobbiamo fungere noi da catalizzatore – ha risposto l’Amministratore Delegato, richiamando il titolo di VEM Live – favorendo la loro crescita e accelerazione sui nostri 800 clienti attivi”. Clienti sui quali, con l’ingresso di un’azienda cloud-native come Neen, viene adesso rafforzata l’offerta del cloud distribuito. Si tratta di un concetto che, in qualche modo, aggiunge un tassello a quelli ampiamente noti di multicloud e hybrid cloud. Un workflow può avvenire on-prem, on edge oppure on public cloud. Questa è la ragione per cui VEM Sistemi definisce il cloud “distribuito”, partendo dal presupposto che non tutti i dati debbano andare necessariamente sulla “nuvola”.
Oltre la funzione di system integrator, il ruolo di advisor
“Sul cloud va fatta una distinzione di mercato – ha continuato Bossi -: la piccola e media impresa ha una straordinaria occasione attraverso il cloud di fare accelerazione digitale a costi accessibili. Sulla fascia alta, quella delle aziende di livello enterprise, osserviamo il fenomeno della cosiddetta cloud repatriation”. Un fenomeno, il ritorno dal cloud all’on-premise, che scaturisce dai costi elevati del cloud, ma soprattutto dall’assenza di una governance effettiva del dato. La leva del risparmio, infatti, spesso è contraddetta dai fatti. A meno che la progettazione degli ambienti sui quali far girare i carichi di lavoro non tenga conto di fattori complessivi in termini di policy, sovranità del dato, scalabilità ecc. L’attuale proposta di VEM Sistemi perciò cerca di andare oltre quella di un mero system integrator, per posizionarsi come advisor nella progettazione, realizzazione e gestione di moderne architetture IT.
Del resto, negli altri ambiti presidiati dal Gruppo, questa duplice veste è già presente. Nel campo della cybersecurity, ad esempio, la società forlivese non si limita a svolgere funzioni di software selection. Lo dimostra il fatto che sono diversi i vendor che si occupano di sicurezza informatica di cui è partner. Alberto Prandini, Regional Director Italy, Greece and Cyprus di Radware, uno dei fornitori di cybersecurity di cui si avvale VEM Sistemi, sottolinea che “la partnership tra vendor, system integrator e clienti è fondamentale. Comprare solo un prodotto per la sicurezza non risolve il problema, ma è un cammino che bisogna continuare a fare insieme. Perché il mondo cambia, e cambia velocemente”.
La credibilità come fattore di scelta delle aziende
Il ruolo di advisor che VEM Sistemi rivendica non può prescindere dalla credibilità in ciascuna delle sue aree di intervento. Se con Neen la cloud integration è diventato un asset ulteriore del suo portafoglio, poiché poggia su competenze verticali in materia, questo vale per qualsiasi altra partnership. Tanto che le tecnologie suggerite ai clienti, prima ancora di essere implementate all’esterno, vengono scelte dalle risorse interne del Gruppo. Nel caso appena citato di Radware, oggi viene utilizzato da VEM Sistemi per gestire una parte della sua sicurezza IT. O ancora, se si pensa a Cisco, di cui VEM Sistemi possiede numerose certificazioni, oltre a essere Gold Integrator, le sedi sparse per l’Italia adottano molti dei sistemi della multinazionale californiana.
La credibilità, in un mercato come quello attuale dominato da un forte dinamismo, rappresenta la carta vincente sia per il business delle soluzioni ricorrenti, come quelle che si riferiscono al cloud e all’universo SaaS, sia per quello focalizzato sulle installazioni on-prem e sulle componenti hardware. A differenza del periodo del Covid, durante il quale era raro assistere al cambiamento di un system integrator per timore che gli svantaggi superassero i benefici, adesso le aziende hanno ripreso a guardarsi intorno. Sempre più spesso sono alla ricerca di alleanze che li supportino nella loro trasformazione digitale portando quel valore da cui prima o poi – come sostiene Stefano Bossi – arriveranno anche i volumi.