Investimenti

WeAreProject: anche Fasternet sotto l’ombrello del Gruppo

Project Informatica, portfolio company di H.I.G. Capital, annuncia l’acquisizione di Fasternet, azienda specializzata in soluzioni IT Infrastructure e Cybersecurity, che porta dunque le sue persone i propri skill in gruppo che oggi vale 370 milioni di euro di fatturato e 720 dipendenti

Pubblicato il 14 Nov 2023

Maria Teresa Della Mura

weareproject 13 novembre

Niente campanilismi, questa volta. La ricerca di possibili sinergie di leve di crescita si gioca tutto sull’asse Bergamo-Brescia. Project Informatica, portfolio company di H.I.G. Capital e capofila di quel “bouquet di aziende” che si ritrova sotto l’ombrello WeAreProject, ha infatti acquisito Fasternet, società bresciana specializzata in infrastrutture di rete e Cybersecurity, proseguendo in quel percorso di ricerca di sinergie che ne accresca skill, competenze e capitale umano.
Attiva dal 1985, Fasternet porta in dote le sue competenze nello sviluppo di soluzioni in ambito networking, collaboration e network security e nell’erogazione di servizi che spaziano dal monitoraggio alla security awareness e OT assessment, forte di partnership da tempo consolidate con realtà quali Cisco, Darktrace, SentinelOne, Proofpoint e Fortinet.

L’acquisizione di Fasternet: un’operazione altamente sinergica

È Alberto Ghisleni, CEO di WeAreProject a spiegare la ratio di questa operazione.
“Oggi siamo una realtà da 370 milioni di fatturato e 720 persone. In questi due anni e mezzo siamo molto cresciuti, dai 120 milioni iniziali con un organico di 200 persone, sia in modo organico sia per acquisizioni. L’ingresso del fondo H.I.G. ci ha dato la spinta giusta per portare il gruppo a giocare un ‘altra partita sul territorio nazionale e in prospettiva anche internazionale, tant’è che siamo partiti con sei acquisizioni per poi fermarci, prima del passo che abbiamo ora annunciato con Fasternet. Perché per noi un’acquisizione si gioca su tre asset: competenze, territorio e qualità delle persone. Fasternet rappresenta tutti e tre questi asset, indispensabili perché per entrambi l’acquisizione sia la leva per fare un salto di qualità”.
Lo conferma Raffaele Legnani, managing director di H.I.G. Italia. “Abbiamo conosciuto Project nel 2020 e nonostante la difficoltà del periodo abbiamo continuato a lavorare per dar vita a un progetto più grande di gruppo, in grado di portare alle aziende italiane soluzioni IT che siano realmente strumenti per aumentare efficienza a produttività. Evidentemente siamo riusciti a ben comunicare l’obiettivo del progetto e questo ci ha consentito di aggiungere aziende al portfolio, triplicando così fatturato e organico. L’ingresso di Fasternet è un ulteriore tassello verso nuovi obiettivi di crescita”.

La roadmap di integrazione e crescita

Fasternet, realtà da 10 milioni di euro e 40 persone in organico, è attiva sul territorio da 28 anni.
Ha scelto di entrare nella compagine Project, come ben spiega il CEO Giancarlo Turati, “per dare un futuro alla nostra attività e alle nostre persone, superando l’egoismo generazionale. L’azienda deve affrontare un processo di cambiamento in modo sostenibile per se stessa e per le persone che vi lavorano. Per questo abbiamo cercato una realtà con cui lavorare su un processo industriale e non finanziario, promuovendo il digitale e l’innovazione, senza dimenticare di essere parte di un territorio e di avere delle responsabilità sul territorio stesso”.
Turati, nel commentare la decisione strategica fa suo il messaggio di Adriano Olivetti circa la necessità di creare un’unità di intenti tra l’impresa, il territorio e le persone e così chiosa: “Compito dell’arciere è lanciare la sua freccia il più lontano possibile, verso il migliore bersaglio e non tenerla nella faretra”.
Tecnicamente, l’operazione prevede il consolidamento delle attività di Fasternet in Personal Data, realtà che, come ricorda il co-fondatore Giuliano Tonolli non solo è attiva da 40 anni su territorio bresciano, ma ha creduto nella value proposition di Project prima che il progetto WeAreProject vedesse la luce, entrando nella compagine del gruppo fin dal 2012.
“Allora, spiega, volevamo fare un salto di qualità anche a livello dimensionale e ci servivano i muscoli di Alberto Ghisleni. Negli anni siamo cresciuti grazie alle sinergie e dal 2020 in poi grazie al lavoro di H.I.G. Con Fasternet da tempo svolgiamo sul territorio un lavoro complementare, dal quale hanno preso vita casi di successo. È una sinergia naturale: abbiamo visioni simili, in termini di intenti e di valorizzazione delle persone”.
Insieme, le realtà contano oggi partnership con oltre 100 brand e l’obiettivo è rafforzarsi sui clienti esistenti, in termini di upskilling e cross selling, ma anche indirizzare clienti e mercati nuovi.
In quali tempi?
La roadmap prevede un arco di 18 mesi per completare il progetto di fusione. “Lo dobbiamo anche alle nostre persone”, concludono i tre manager.

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