Un anno sicuramente interessante e in crescita, se pure caratterizzato da andamenti a velocità diverse in base al segmento di mercato.
Così Giuseppe Piscitelli, presidente di HYA Holding, guarda alla chiusura di questo 2023.
“Il mondo delle infrastrutture, in questo caso grazie anche alle progettualità legate al PNNR, insieme al mondo finance e le pubbliche amministrazioni hanno continuato a investire sull’IT e questo ci ha consentito di registrare tassi di crescita interessanti, mentre abbiamo visto un po’ di rallentamento sugli investimenti nell’IT, ad eccezione di temi CLOUD, nel settore delle telecomunicazioni”.
Rallentamento, spiega Piscitelli, dovuto sia a un riassetto in corso nel comparto, sia dall’attenzione delle imprese verso le soluzioni in ambito cloud incentivate anche dalle soluzioni offerte dal Polo Strategico Nazionale.
Un anno dunque positivo per una holding che si definisce “digital integrator” e che riunisce sette realtà con competenze verticali ma complementari per business e progettualità (LinearIT, Metoda Finance, Inpower Group, Inpower, Dimira, Sirm Italia, Pixora ).
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Un digital integrator che federa competenze e sviluppo proprietario
Ed è proprio da questa definizione che partiamo, per cercare di capire meglio la linea strategica di questa realtà attiva da oltre 25 anni sul mercato.
“Oggi quando si parla di system integrator ci si riferisce a una realtà che progetta, realizza, implementa sistemi integrando soluzioni di terze parti e/o più vendor. Nel nostro caso, ci poniamo come Solutions Partner per i nostri clienti che intendono sviluppare progetti di ammodernamento di flussi, procedure e di reti, attraverso una holding che racchiude in sé competenze che spaziano dal mondo del software proprietario o di terze parti, al mondo degli apparati attivi, fino ad affrontare le problematiche di infrastrutture necessarie ai nuovi standard di servizio. Un insieme di asset che ci consente di accompagnare i nostri clienti nel loro viaggio verso la digitalizzazione”.
Una realtà che dunque può essere di supporto non solo per una soluzione, ma che aiuta i propri clienti a integrare nell’era digitale tutti i suoi sistemi che coadiuvano tale soluzione, realizzando un lavoro sartoriale, grazie ad una realtà che ha perseguito negli anni una strategia di acquisizioni mirate, che la ha portata ad avere al proprio interno competenze verticali e complementari, che “costituiscono la filiera necessaria ai percorsi di digital integration dei clienti”.
Il ruolo delle partnership per HYA Holding
Se questa è la missione, appare evidente come siano importanti non solo la federazione di competenze, ma anche la capacità di creare partnership e sinergie con i vendor.
Così, accanto ai maggiori vendor del settore con cui le varie aziende del gruppo collaborano da anni, HYA Holding ha attivato di recente anche altre partnership con realtà come Zabbix, per il mondo IoT sul quale c’è un forte commitment, oppure Odoo, piattaforma ERP necessaria per le attività di automatizzazione dei workflow.
“Nel mondo finance, ad esempio, abbiamo stretto partnership con multinazionali software come Mambu o Wolters Kluwer: loro hanno trovato in noi un punto di riferimento per seguire alcuni mercati e noi un tassello importante per affrontare progetti in quelle aree dove non siamo presenti con prodotti proprietari”.
Focus sui progetti di navi digitali
Per quanto riguarda le piattaforme proprietarie, un effort importante è stato dedicato quest’anno allo sviluppo di una nuova piattaforma per il mondo marittimo, denominata FleetXplorer, che consente di monitorare, con l’ausilio di un NOC, un’intera flotta attraverso collegamenti satellitari.
“In questo momento abbiamo collegate in piattaforma oltre 1050 navi, principalmente cargo, con soluzioni hardware e relativa sensoristica, progettate e installate a bordo dai nostri tecnici”.
Grazie ai sensori installati a bordo nave è possibile monitorare tutta un serie di parametri, dalle rotte, alla velocità di crociera, dati motori, inclinometro o torsione dello scafo, flussi video, meteo fino a una serie di parametri Green.
Il marittimo è uno dei settori nei quali HYA Holding gioca la propria specificità: “Stiamo investendo molto in questa soluzione ed al momento non conosco altri competitor in Italia con una piattaforma che possa essere analoga rispetto alla moltitudine ed alla complessità dei dati che possiamo ricavare dalla nostra”.
E qui HYA Holding mette in campo le proprie competenze software e quelle impiantistiche, per portare la digitalizzazione nel mondo delle navi.
“Stiamo investendo alla realizzazione di soluzioni per la “nave digitale” e su questa progettualità intendiamo rivolgerci anche ai grandi player internazionali del settore”.
Ed è proprio questa progettualità che ha dato impulso al 2023 di HYA Holding nel settore marittimo: “Con la piattaforma che stiamo sempre di più consolidando, grazie anche alla progettualità, la scalabilità e la capacità di estendere le funzionalità in base alle esigenze dei Clienti, quest’anno siamo passati da circa 550 navi a quasi al raddoppio. Per questo considero tale segmento in piena espansione, soprattutto se pensiamo che nel mondo vi siano tra le 14.000 e le 15.000 navi cargo: per noi c’è ancora molto da fare”.
Talmente tanto che HYA Holding sta investendo su una piattaforma che offre soluzioni più focalizzate al mercato dello Yachting, per imbarcazioni dai 12 ai 24 metri, che abbiano già un dell’elettronica di base a bordo”.
I progetti per il PNRR
Quanto alle progettualità legate al PNRR, dalla seconda metà dell’anno si sono sviluppate in maniera più concreta quelle relative alla banda larga, al mondo FWA e lo sviluppo della fibra ottica in generale.
“Abbiamo partecipato e vinto delle gare insieme a grossi player nazionali – spiega Piscitelli – e stiamo pianificando e deliverando lavori che dovrebbero concludersi entro il 2025.”.
“Inizialmente – spiega Pino Piscitelli – ci sono state difficoltà perché non erano chiarissime le procedure in materia di rendicontazione e fatturazione, ma ora è tutto molto più chiaro, anche se il processo resta articolato e complesso allungando non poco i tempi di fatturazione”.
Altro elemento positivo nella sintesi di questo 2023, legato al PNRR, sono stati gli investimenti da parte di clienti che hanno colto l’opportunità di riorganizzare il loro sistema informativo.
“In questo ha giocato a nostro favore la competenza ERP e la partnership con Odoo che unite alle misure del PNRR che finanziano la digitalizzazione interna per le imprese, con fondi importanti, ci hanno consentito di realizzare, per conto dei nostri clienti, sistema informativi interni solidi ed a supporto di procedure e sistemi gestionali interni, più efficaci ed evoluti”.
L’infrastruttura di Salerno
Lo scorso anno, HYA Holding aveva annunciato la realizzazione di un data center proprietario a Salerno per rispondere soprattutto, ma non solo, alle esigenze di compliance in ambito Finance.
“È una server farm, con altissimi livelli di sicurezza, che viene utilizzata da alcuni nostri Clienti in alternativa al cloud. Sostanzialmente si tratta di un grosso CED del quale i nostri Clienti fruiscono per lavorare sulle nostre piattaforme software o su soluzioni di partner. Estrema facilità di configurazione, performance ottimali e grande attenzione alla sicurezza del dato sono le caratteristiche che meglio contraddistinguono l’infrastruttura”.
Le prospettive per il 2024
Infine, per quanto riguarda le prospettive per il 2024, sicuramente per HYA Holding ci sarà un grosso focus sul mondo IoT e ci si aspetta ancora fermento nel mondo banking e marittime.
“Tutto l’adeguamento normativo in corso richiede software nuovi, applicazioni nuove. Noi poi ci occupiamo di Vigilanza, di Antiriciclaggio e puntiamo ad un aumento delle attività anche in questo ambito”.
Buone le prospettive, come già accennato, anche per il mondo infrastrutturale: “Stiamo già pianificando gli acquisti per i progetti Banda Larga che già sappiamo di dover realizzare prevedendo una crescita del settore delle manutenzioni e/o attivazioni utenti. Permane l’aura di incertezza nel comparto IT per le TLC e pertanto guardiamo agli investimenti in competenze nel settore del Cloud, che al contrario, sta cavalcando in Italia un’onda di espansione, mai vista fin ora.