Una cornice storica e che raccoglie le eccellenze dell’arte e della cultura del passato per evidenziare il contrasto con l’innovazione tecnologica promossa da Vem Sistemi. Sono stati oltre 400 i rappresentanti di clienti e vendor che hanno partecipato alla quarta edizione del forum annuale VemFwd, riuniti nello splendido Palazzo Albergati, nei pressi di Bologna, per condividere i risultati del system integrator italiano e le strategie di sviluppo future. Risultati che stanno rapidamente facendo crescere l’azienda, la quale negli ultimi 3 anni ha visto un incremento di personale del 60%, contando 170 persone, e una crescita di fatturato che, nel solo ultimo esercizio, ha realizzato un +60%, oltre i 29 milioni di euro. Un balzo in avanti che cavalca l’onda della tecnologia al servizio dell’automazione, dove Vem ha individuato alcuni acceleratori su cui si è focalizzata, quali la Next Generation Security, IoT o IoE, a seconda delle declinazioni.
Ed è proprio sull’aspetto dell’IoT in generale che si è concentrata questa edizione del forum di Vem, che riportava come payoff “World of automation”, a riprova dell’impatto dell’automazione previsto sui processi del futuro. Un futuro che viaggia a velocità sostenuta verso la terza piattaforma. «Nei prossimi 5 anni ci attendiamo l’affermarsi della terza piattaforma, che concentra cloud, big data, mobility e social – esordisce Stefano Bossi, amministratore delegato di Vem Sistemi -. Un percorso evolutivo che parte dalla prima piattaforma, caratterizzata da poche applicazioni e pochi utenti e poche imprese che ne avevano l’appannaggio, imponendo costi alti. La metá degli anni 80 ha poi visto l’arrivo della seconda piattaforma, all’insegna di Internet e del client server, e ora siamo giunti alla terza, caratterizzata dal mobile, anzi: dallo smart mobile. Una terza piattaforma dove i big data abilitano l’analisi di dati, anche quelli non strutturati, e le social tecnology formano generazioni digitali che intervengono nei processi decisionali delle aziende».
Un processo che è previsto e che è ormai ineludibile, bisogna solo capire quale grado di penetrazione potrà avere. Un rischio che bisogna poter correre se si vuole portare il concetto sul mercato. Ma per farlo servono capacità professionali e servizi gestiti, ed è questo il percorso che Vem Sistemi sta seguendo, con lo sviluppo custom software, nella logica dell’ampliamento delle competenze necessarie allo sviluppo della terza piattaforma, che vede crescere l’incidenza dei servizi professionali sul custom development, che sarà crescente rispetto alla quota dei servizi tradizionali di installazione e manutenzione di hardware. Da qui la decisione di Vem di investire con l’acquisizione di myDev, piccola azienda di Cesena, focalizzata sullo sviluppo software e dare una svolta decisiva alla trasformazione di Vem in software company.
«La terza piattaforma porta con sé un aumento sensibile del peso dei servizi – riprende Bossi -, e all’interno di questi cresce l’importanza del custom software. Una riflessione che ci ha portato proprio all’acquisizione di myDev, che ha sancito la nostra svolta verso una connotazione di software company. Anche i servizi professionali, infatti, hanno vissuto la stessa evoluzione dalla prima alla terza piattaforma: nella prima ci si concentrava sulla manutenzione, nella seconda sui servizi gestiti e con la terza piattaforma ci si attende che si ripartiscano per il 70% sui servizi gestiti e il 30% sui professional services e, all’interno di questi, un contributo crescente arriverà proprio dai custom development services».
Un tassello che ben si colloca nelle proposizioni di Vem, che oltre all’automazione, con V-Automation, si è concentrata anche su quella che definisce next generation security, gestita con V-Secure, convinti che l’IoT possa aprire nuovi fronti di attacco che vanno necessariamente gestiti, attacchi meno prevedibili che sfruttano anche il social hacking. Inizia, intanto, a dare i propri frutti tangibili il progetto Vem4Talent, varato lo scorso anno e che oggi ha già portato a coinvolgere 12 giovani per creare una nuova cultura dell’innovazione in azienda, attraverso anche la collaborazione delle Università di Bologna e di Modena, con l’obiettivo di attirare talenti nell’ambito dell’immateriale. Proprio per dare una spinta a quella software company in cui Vem dichiara di volersi trasformare.