Il cambiamento è nella testa ma soprattutto nel DNA di tutti noi.
Un cambiamento profondo, antropologico prima che tecnologico, un cambiamento radicale che sta travolgendo le nostre più comuni abitudini di acquisto, decisione, influenza, comunicazione.
Un cambiamento fatto della stessa pasta di cui sono fatti il Web, i social network, tutto l’universo digitale e che è la base stessa del travolgente piano evolutivo nel quale si trova immersa una società, orgogliosamente italiana, come ContactLab.
Una società che in oltre 15 anni di vita ha saputo affermarsi nel campo del digitale: «Siamo market leader nell’offerta di soluzioni di digital engagement – racconta Micaela Raimondi, entrata in azienda da pochi mesi proprio in qualità di Marketing & Communication Director per accompagnare l’azienda in questo percorso di evoluzione. – La nostra società ha ampliato e consolidato nel tempo un’offerta unica, integrando alla piattaforma per il digital messaging servizi a valore aggiunto per massimizzare il customer engagement ed ottenere risultati di business misurabili. Da fine 2014, diventata S.p.A., ContactLab ha compiuto un ulteriore passo nel suo sviluppo unendo le forze con il fondo di investimento P101, accelerando così il piano di ricerca e sviluppo del prodotto e l’espansione sui mercati internazionali».
Una marcia, un viaggio dentro la rivoluzione digitale che permette a ContactLab di avere uno sguardo e un livello di conoscenza molto profondi delle dinamiche in atto sul mercato e delle modalità attraverso le quali le imprese, i manager e gli utenti si informano, acquistano, agiscono in Rete.
«La nostra storia e la nostra esperienza – continua Micaela Raimondi – ci raccontano di una evoluzione fortissima in atto in questi stessi istanti. Come suggeriscono anche alcuni dei più grandi esperti di marketing oggi i consumatori sono passati da un “opportunismo tattico” a un “opportunismo strategico” fino ad arrivare ad un opportunismo “collaborativo” nei confronti dei brand a cui si rivolgono».
Che tradotto in linguaggio comune vuol dire…
«Fino qualche anno fa l’utente comprava il prodotto nella maniera più tradizionale, dal fornitore più vicino a casa e, ovviamente, più affidabile in relazione a chi lo raccomandava evitando però ogni tipo di criticità, ostacolo, problema… Poi si è passati ad un approccio strategico in base al quale gli utenti hanno imparato a fare benchmark online. Infine, l’affermazione dei social e delle modalità di condivisione e confronto ha generato dinamiche oggi completamente nuove e diverse, che portano gli utenti stessi a diventare advisor di come, cosa e quando comprare. In qualche modo è l’utente stesso che una volta “ingaggiato”, “conquistato” da un brand ne diventa quasi un “dipendente” e il più formidabile uomo marketing. Una dinamica questa che molte aziende non hanno ancora decifrato e compreso nella sua potenza e sulla quale stiamo lavorando con grande attenzione».
In qualche modo dunque anche il mito del “grande” budget che equivale ad una campagna di grande successo viene ridimensionato in questa ottica?
«Esatto – racconta Micaela -, stiamo parlando di un modo di fare promozione che è alla portata di tutti, e che forse non prevede necessariamente grandi investimenti se non per coltivare relazioni quasi confidenziali con i propri utenti… »
Che tipo di ruolo ha scelto di avere ContactLab in un contesto così interessante ma anche estremamente complesso?
«Come anticipato, un simile contesto ci ha portato a studiare e ad ampliare con forza la nostra roadmap, puntando con decisione sul digital direct marketing per farlo approdare a nuove dimensioni. Il tutto portando ad evolvere la piattaforma ad un livello che contempli l’archiviazione e l’analisi di tutte le informazioni che riguardano il cliente, e ancora i sistemi transazionali, il social login per creare esperienze uniche e personalizzate per ciascun cliente. Innovazione con un occhio sempre fisso su un sistema che permetta di produrre comunicazioni accessibili da quanti più device possibili».
Un approccio che sta cambiando quindi il lavoro stesso del marketer?
«L’analisi predittiva dei dati storici, la capacità di conoscere quasi direttamente i propri clienti sta sicuramente ridefinendo le strategie di comunicazione in maniera proattiva, permettendo ai marketer di misurare l’impatto di una strategia digitale sulla crescita del business. Parliamo di una sorta di democratizzazione del marketing, che diventa oggi uno strumento anche a portata di tutti coloro che hanno a che fare con clienti, non solo dei CMO».
Come SEND 2015 punta ad aiutare questa evoluzione?
«SEND è un momento per far crescere e aiutare le persone a scoprire e comprendere le potenzialità del customer engagement, attraverso esperti del settore e il racconto delle best practice. Mai come in questo momento è fondamentale capire cosa fanno gli altri».
Che cos’è SEND?
«Si tratta del 2° Open Summit di ContactLab, l’appuntamento annuale dedicato al customer digital engagement aperto a clienti, prospect e partner di ContactLab. Il tema di quest’anno ruoterà in particolare attorno alla personalizzazione e al valore della contattabilità digitale. Quest’anno SEND si terrà il 9 novembre 2015 preso il teatro Parenti di Milano e darà seguito al clamoroso successo della prima edizione. Lo scorso anno infatti ci siamo trovati davanti a più di 300 marketers presenti. In poche parole, #SEND15 punta ad essere: una giornata con sessioni plenarie, seminari in parallelo e workshop tematici; un’occasione di incontro e networking tra professionisti; un’esperienza immersiva; un punto di vista esclusivo sulla customer experience, ispirazione per il business delle imprese presenti. Per scelta molto precisa abbiamo deciso di non avere un numero elevato di sponsor e, allo stesso tempo, di rendere l’evento una sorta di demo lab delle soluzione di engagement che il digitale offre: proximity marketing, strumenti che permetteranno ai visitatori di diventare protagonisti, ricevere informazioni sugli speaker, fare domande. Abbiamo inoltre previsto ovviamente soprese e per i partecipanti…
Quando partiranno le registrazioni?
«E’ già possibile pre-registrarsi all’evento al seguente link. Consiglio questo evento non solo ai marketing manager ma, come detto, a tutti coloro che hanno in qualche modo a che fare con clienti e aziende esterne. E’ il tempo di provare a cavalcare un’onda che ha raggiunto dimensioni considerevoli e che trasformerà in maniera sempre più profonda tutte le logiche di lavoro sulle quali fino ad ora ci siamo basati».