Paolo Lossa è un manager che conosce a fondo i meccanismi che muovono il business lungo la filiera indiretta in tutta la sua estensione, il vendor, il distributore, il rivenditore, il cliente finale con le sue esigenze, il suo business, le sue necessità. Una conoscenza che il manager italiano ha da tempo messo a disposizione di un vendor come Brocade e che oggi, dalla nuovissima cabina di regia della Regione Italia + Iberia, gli permette di guardare negli occhi e toccare con mano le opportunità più interessanti che il canale ha la possibilità di cogliere in un ambito chiave e in profonda evoluzione come quello delle reti, tra rivoluzione software, virtualizzazione e cloud.
«Il mondo del newtworkig sta cambiando forma e dimensione e chi si muove lungo la filiera indiretta non può farsi trovare impreparato. Non c’è dubbio alcuno infatti – spiega Lossa – concetti come Software-Defined Networking (SDN) e Network Functions Virtualization (NFV), devono diventare prioritari nell’agenda di ogni reseller che si rispetti oggi». I dati in questo senso sono chiari, dalla nuova ricerca effettuata da Brocade, più della metà degli oltre 230 partner e system integrator coinvolti in EMEA ritiene che il Software-Defined Networking (SDN) e la Network Functions Virtualization (NFV) saranno trend significativi nei prossimi due anni. L’indagine ha rilevato che il 54% degli intervistati si aspetta che SDN e NFV diventino significativi nei prossimi 24 mesi. Il 18% sta già implementando tecnologie SDN e NFV, e il 62% sta già valutando soluzioni SDN e NFV o sta pianificando di farlo nel prossimo anno.
«La ricerca – racconta Lossa -, che ha coinvolto più di 230 distributori e rivenditori per Brocade in Europa, Middle East e Africa, ha approfondito i temi che rappresenteranno una priorità per i loro clienti nel 2015. Tra i primi tre si rilevano la virtualizzazione (72%), il Bring Your Own Device (43%) e l’SDN (30%). Le sfide più impegnative per i clienti saranno la complessità (46%) e il provisioning di banda (46%), sottintendendo che il 2015 continuerà a fornire opportunità per quei partner in grado di aiutare le aziende a semplificare le infrastrutture IT, incrementando la connettività».
Il New IP ci salverà
Anche alla luce di simili numeri, secondo Lossa nei prossimi anni l’SDN e l’NFV diventeranno parte di un cambiamento più ampio e generale verso reti IP virtualizzate allo stato dell’arte, che promettono risparmi reali su costi capex e opex. «Quando si cita “The New IP” – dettaglia Lossa -, ci si riferisce a un approccio olistico al networking che include un cambiamento distante dalle performance, in direzione di agilità e usabilità, in quella che è la più grande evoluzione del networking in oltre un decennio».
Le funzionalità ideali che caratterizzano una rete che segue il modello di The New IP includono provisioning on demand, centralizzazione dell’intelligenza e della gestione e operazioni focalizzate su software e utenti.
«È evidente che le aziende non possano continuare ad aggiungere banda come soluzione ai problemi di provisioning, The New IP rappresenta un modello per continuare a crescere su scala, utilizzando le infrastrutture esistenti nel modo più efficiente e intelligente possibile. Le reti costruite su The Old IP semplicemente non possiedono la flessibilità e la scalabilità che le aziende necessitano sul lungo termine, di conseguenza questi cambiamenti diffusi nelle best practice di networking sono una semplice evoluzione naturale. In altre parole, ciò che renderà una rete di successo e a costi contenuti, differente dai concorrenti nel futuro sarà l’adesione ai nuovi standard di networking, in base alle esigenze attuali e prossime che porremo alla nostra tecnologia».