«Un Sito Web è lo specchio di una società, lo specchio del suo Dna e della sua idea di business, della sua ragion d’essere e della sua stessa anima. Metterci mano vuol dire anche mettere mano alla propria identità». Entusiasta e anche un po’ affaticato per la lunga gestazione, Andrea Veca, Ceo di Achab ha dedicato buona parte del suo tempo negli ultimi mesi ad un progetto ritenuto, a ragione, “vitale” per il presente e il futuro della società che, insieme al suo Team, da 20 anni guida e “racconta” ad un gruppo storicamente appassionato e solido di rivenditori.
Un progetto che vede nel lancio di un sito Web completamente rinnovato la sua espressione più completa, efficace e tangibile. «L’idea di fondo è quella di fare un passo avanti in direzione della community, dell’interazione, dello scambio di idee, informazioni e della automazione dei processi, dalle comunicazioni, alla lead generation passando per i sistemi di pagamento. In questo senso il nuovo sito è forse l’espressione migliore. Non basta e non serve dire che un Sito sia la vetrina di una società, soprattutto in un mondo come quello del canale indiretto. Un sito di un vero distributore a valore deve essere una piattaforma, anzi di più, una piazza dove reseller, vendor, distributore si incontrano, capiscono e trovano immediatamente ciò di cui hanno bisogno e condividono idee, esperienze, business. Non è filosofia, è pratica spiccia e noi abbiamo cercato di trasferirla in un portale (che vede la luce proprio oggi ndr.) che da tempo avevamo l’idea e la voglia di rinnovare completamente».
La velocità delle innovazioni, la vocazione verso la sperimentazione di linguaggi, idee, blog, brand, interazioni avevano infatti portato gli uomini di Achab a far crescere il portale in maniera vigorosa, negli anni, ma anche disordinata.
Un salto di qualità
«Il sito che avevamo era vecchio: sebbene sembrasse ieri l’ultimo rifacimento del sito, quattro anni non sono mica pochi; anzi, nel nostro settore rappresentano un’eternità. Anche l’occhio vuole la sua parte e il design non ci piaceva più – racconta Daria Trespidi, Marketing Manager della società –. Un sito vecchio, per quanto aggiornato e manutenuto, è un sito non ottimizzato: questo è un aspetto fisiologico col passare del tempo. Un esempio? Succede, soprattutto se non ci sono delle regole ben definite, quando devi aggiornare alcune sezioni in fretta e furia perché è uscita una nuova versione del software. Allora lo fai, lo aggiorni al volo e, pensando di fare il bene dei visitatori, inserisci una tonnellata di informazioni che reputi utili; purtroppo però a volte “il troppo stroppia”! Tutte le informazioni possono essere utili, ma non è detto che siano davvero fruibili e che i visitatori ne traggano beneficio. Alcune sezioni del sito avevano un traffico, in termini di visite, davvero spaventoso (nel senso buono del termine) e ci siamo resi conto di non riuscire a cogliere tutte le opportunità che si presentavano».
«Ci serviva insomma una nuova piattaforma meglio organizzata e più fruibile per il nostro pubblico – interviene Veca -. Un progetto di questo tipo sembra semplice ma, fatto in maniera integrata costringe a guardarsi dentro: è necessario capire chi sei, cosa fai e quali sono i tuoi obiettivi. Dopo un’accurata analisi volta a definire gli obiettivi e i risultati da raggiungere, il giusto mix delle tre azioni dovrebbe consentire di ottenere un risultato soddisfacente. Così, la fase di analisi è durata qualche settimana. Con l’aiuto di Olos Interactive abbiamo analizzato tutto quello che avevamo sul sito vecchio e abbiamo iniziato a lavorare sui percorsi di navigazione, sui contenuti e sul design per raggiungere i nostri obiettivi, principalmente: aumentare e valorizzare la generazione di lead sia per noi (quando il lead è un potenziale rivenditore) sia per i nostri clienti (quando il lead è un utente finale): poiché Achab non vende direttamente agli utenti finali, i lead sono spesso utilizzatori finali che noi segnaliamo ai nostri rivenditori; rendere più semplice e intuitiva la navigazione a favore dei fruitori del sito. La prima modifica importante è rappresentata dalla home page del sito, nella quale, a differenza del passato, appare subito chiaro chi è Achab e che cosa fa.
«Trovano poi spazio gli eventi imminenti – racconta Daria Trespidi –, le promozioni in corso e le informazioni che reputiamo utili per nostri partner. Anche per i numerosi contenuti video che produciamo, è giunta l’ora della ribalta: una raccolta degli ultimi video pubblicati è disponibile direttamente dalla home page, sotto alle nostre soluzioni. Ultimi, ma non ultimi, i post del blog più recenti e gli articoli di Knowledge Base».
Nuovi servizi
Importantissimo, come anticipato, l’impatto di una nuova piattaforma Web su tutti i processi aziendali. «Ovviamente – spiega Veca – non si tratta dolo di estetica e fruibilità ma anche di nuovi servizi importantissimi per i nostri clienti. Su tutti una maggiore automazione ed efficacia del supporto. Un elemento che impatta molto sull’operatività di chi lavora con noi. Nel dettaglio, se da una parte rimane il supporto via mail gratuito per tutti senza grado di servizio, dall’altra per tutti coloro che hanno bisogno di tempo di garantito di presa in carico è possibile acquistare con semplicità pacchetti di ticket, che ti portano ad interagire in tempo reale con i nostri specialisti. Altrettanto importante il tema del pagamento. Abbiamo infatti implementato un sistema che permette di identificare la carta di credito e, per chi invece intende pagare con bonifico, di collegarsi direttamente con il portale della banca di riferimento dove si troverà il documento già compilato e per impostato per il bonifico».
Il web, i pagamenti, il supporto, quale il filo conduttore della nuova stagione di Achab, «Arriviamo da un 2014 molto importante, nonostante il quadro generale, ora, l’idea è far tesoro dei successi e della community sviluppata in 20 anni di vita per razionalizzare i processi e per migliorare il grado di servizio complessivo. Vogliamo insomma fidelizzare ancor di più chi lavora con noi e rendergli la vita più facile».