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«Internet delle cose, Cloud, dati… ecco come converge il valore». Il 2015 secondo Avnet

Il canale al centro del futuro. Avnet TS Italia Ha appena chiuso un anno carico di grandi soddisfazioni e ora, guarda ai prossimi mesi con la forza e la voglia di cavalcare trend e fenomeni che stanno cambiando il modo di lavorare, fare business e collaborare in maniera mai così profonda e decisiva. Internet of things, Software difened datacenter, sicurezza… Andrea Massari, guida della filiale italiana, racconta come e perché un vero distributore a valore può e deve muoversi

Pubblicato il 29 Gen 2015

Marco Maria Lorusso

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«Siamo una multinazionale e, come sempre, numeri specifici sulle singole country è difficile darli, ma diciamo che il 2014 è stato un anno molto importante chiuso con un trend di grande impatto a livello di business, valore, margini e prospettive».

E’ carico Andrea Massari, guida di Avnet TS Italia, al momento di commmentare con la stampa i mesi che ci siamo appena lasicati alle spalle.

Un anno positivo, in cui parole come storage, server, cloud e virtualizzazone hanno strappato più di un sorriso all’ecosistema di system integrator che ruortano intorno alla società con sede a Cinisello Balsamo. Un anno di valore insomma ma anche di grande transizione a livello generale. «Il mercato sta cambiando forma e dimensione – racconta Massari – sono in atto trend tecnologico, organizzattvi che cambiaranno pèer sempre il modo di pensare e fare business. Noi simao convinti che un vero distributore a valore abbia un’opportunità senza precedenti in un simile scenario e per quetso ci stiamo muovendo di consegeunza con strategie, idee e accrodi ad hoc».

Ma quali sono i trend, le evoluzioni che cambieranno cosi profondamente il valore?

La risposta più semplice e immediata è quella che porta al tema della sicurezza, sul quale, non a caso, nel corso del 2014 Avnet TS ha scommesso con forza attarevso una nuova e dedicata divisione.

«L’hacking – racconta Massari – si diffonde ogni giorno sempre più. Persino il NASDAQ Stock Market è stato violato non molto tempo fa. La Sicurezza continua ad essere il trend più importante del mercato IT. Occorrono continui cambiamenti e miglioramenti; anno dopo anno e anche per il 2015 il canale non può ignorare tutto questo. Gartner nel suo ‘Top 10 Strategic Technology Trends for 2015’ ha definito questo “un nuovo approccio multi-sfaccetatto” (“new multifaceted approach”) che porterà a ‘nuovi modelli di costruzione della sicurezza direttamente all’interno della applicazioni’. I rivenditori hanno bisogno di acquisire conoscenze circa questi nuovi approcci per affrontare con successo questa area di crescita e aiutare le aziende a superare la difficile sfida costituita dal rendere sicure le proprie applicazioni».

Quale il riolo di un distributore in questo senso?

«I distributori possono dare un importante contributo abilitando i partner a intraprendere un approccio più olistico al data center, considerando le esigenze derivanti da BYOD e IOT (the Internet of Things). Questi servizi a valore aggiunto includono non solo il training tecnologico ma anche le attività relative alle competenze di vendita. Il canale ha bisogno di questo genere di supporto per rispondere alle esigenze dei data center in rapida evoluzione, dove la sicurezza e l’efficienza della rete sono di primaria importanza».

Tutto converge, tecnologie, competenze, business

Dalla sicurezza, come evidente, il pomnte vero le evoluzioni in atto nel datacenter è immediato, «L’attuale ritmo dei cambiamenti nel data center è elevatissimo e questo è il motivo per cui il l’Hyper-Converged Infrastructure e il Software Defined Data Center (SDDC) sono elementi chiave nel settore IT, verso architetture sempre più scalabili – conferma Massri -. La convergenza tra le tecnologie del data center e le tecnologie di networking sta provocando un mutamento significativo nel mercato. Siamo di fronte a un cambiamento radicale nella progettazione e nell’implementazione dell’infrastruttura dei data center e, anche se ne stiamo parlando da tempo, nel 2015 il canale dovrà velocemente adottare nuovi prodotti e soluzioni in linea con queste nuove esigenze”, precisa Massari. “Ciò significa che c’è anche una questione aperta: il canale dispone delle competenze per rispondere a queste richieste? E’ chiaro che l’infrastruttura del data center sta diventando sempre più complessa dal momento che gli utenti adottano una combinazione di soluzioni cloud interne ed esterne alla sede così come piattaforme e software basati su modelli ‘as-a-service’. Inoltre, le aziende si trovano sotto una crescente pressione per allineare in modo efficace i costi IT alle performance, assicurandosi che periodi di elevata domanda possano essere affrontati senza dover effettuare nuovi investimenti.”

«Il ruolo che i distributori (come noi) giocheranno”, continua Massari, “sarà fortemente influenzato da queste variazioni: il mercato si aspetta da noi sia di avere accesso a queste tecnologie sia di ricevere le competenze necessarie. E’ sicuramente un’opportunità che nessun player del canale può perdere.”

Sotto il cielo del canale?

E poi, inevitabile, bussa e busserà sempre più alla porta del canale il tema del cloud, dell’informatica che diventa servizio e della logiscita che cambia connotati. «Chiunque – spiega il manager – può constatare il successo dei modelli di cloud computing realizzati dai giganti di internet (ad es. Google, Amazon e Facebook). Nel 2015 più aziende adotteranno questo approccio per creare e fornire sistemi IT estremamente scalabili, che possono, ad esempio, ridurre il downtime quando un sito deve sopportare periodi di sovraccarico come nei picchi di shopping del ‘Black Friday’, senza dover sopportare sovra-costi. In ultima analisi, il data center software defined assicurerà questa flessibilità. Comunque le aziende non sposteranno totalmente la propria operatività su questo modello da un giorno all’altro. Anzi, solo le aziende di una certa dimensione potranno permettersi di muovere verso questa direzione” afferma Massari.

Quale cloud per le imprese italiane?«Per le aziende più vicine al modello SMB del mercato italiano, prevediamo che nel 2015 le organizzazioni porranno una maggiore enfasi sulle capacità di scalare verso l’alto e verso il basso, ‘on-demand’, l’ampiezza di banda all’interno delle proprie infrastrutture IT, in un modello ibrido. L’attenzione verso queste capacità diviene sempre più forte, specialmente dove i CFO sono impegnati a lavorare per un cambiamento dell’IT da un modello CAPEX verso un modello OPEX, con l’obiettivo di migliorare i bilanci e spostare l’IT verso un modello a costi variabili. “La distribuzione è ben posizionata per supportare i rivenditori nello sviluppo di questa offerta” continua Massari, “e questo comprende sia i modelli di cloud sia i modelli di finanziamento creativo o modelli di rivendita di servizi di infrastruttura ‘on demand’ oltre a nuovi modelli di licensing del software».

L’internet of Things e… nuovi orizzonti orgnaizzativi Ultimo ma non ultimo c’è il tema dell’Internet delle cose e degli oggetti che comunicano tra loro dando vita a nuove e straordinarie forme di business, collaborazione, lavoro, vita… Una rivoluzione che, per Avnet TS potrebbe anche voler dire lo sviluppo di nuove e più strette forme di collborazione con l’altra anima del gruppo multinazionale ovvero: Avnet Electronics Marketing «L’Internet of Things – racconta Massari – connette qualsiasi genere di device e oggetti tra loro e con applicazioni nei data center e nel cloud. Una trasformazione che riguarderà sia gli oggetti di uso quotidiano come macchine, elettrodomestici, orologi, veicoli, porte, termostati e persino vestiti ma che toccherà anche, e soprattutto, ambienti, reti di distribuzione, sanità e ogni mercato di produzione. Nel 2015 il canale dovrà iniziare a identificare il suo approccio a questo trend. IoT modificherà radicalmente i requisiti delle reti di computer e dei data center. Cosa significa tutto ciò per un data center che oggi ha 30.000 clienti ma ne avrà milioni nel futuro? “Cambiano completamente i requisiti architetturali per il data center come per la rete”, conclude Massari. “Sicurezza e software per gestire quelle grandezze oggi non sono sostanzialmente disponibili. Ci sono opportunità per gli ISV (Independent Software Vendor) per creare prodotti ottimali; per i distributori di abilitare il canale e per i nostri partner di offrire robuste soluzioni per la connettività, i data center e la gestione delle reti, per la sicurezza e per i data analytics, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni di un nuovo mondo connesso.”

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