Passata negli anni tra alterne vicende, fatte salve alcune eccezioni la unified communication non è mai riuscita a conquistare il mercato secondo le attese dei vari fornitori. L’obiettivo di collocare un software al centro di una serie variegata di dispositivi, sistemi e relativi servizi non si è rivelato facile come preventivato e alla fine spesso i problemi di integrazione hanno avuto la meglio. Le possibilità di un rilancio in grande stile di potenzialità comunque elevate, si affidano a un deciso cambio di prospettiva in ottica cloud, facendo sempre ruotare tutto intorno a un software. Non più però imponendo al software di adattarsi ai diversi strumenti, ma progettando un sistema dal quale attivare direttamente tutti i servizi desiderati e al quale affidare ogni incombenza in materia di installazione, gestione e superamento dei problemi.
«La nostra scelta ormai affermatasi come vincente parte dalla possibilità di installare un centralino VoIP totalmente in cloud – afferma Loris Saretta, regional sales manager – Italy & Malta di 3CX -. Da qui possiamo attivare in un tempo realmente contenuto gli utenti e le relative funzionalità, voce, video e di collaborazione. Il tutto, gestito via Web e con requisiti minimi anche in fase di amministrazione».
Per quanto il parco funzionalità e la facilità di gestione restino fattori imprescindibili per convincere anche i più reticenti ad abbandonare la tradizionale struttura proprietaria di telefonia, il prezzo resta sempre uno degli scogli più importanti da affrontare. Va esattamente in questa direzione l’ultima decisione dell’azienda modenese. «Da pochi giorni abbiamo esteso la compatibilità del software dai sistemi Windows ad ambienti Linux – spiega Saretta -. Le funzionalità sono esattamente identiche. Oltre alla volontà di estendere l’offerta, l’obiettivo è ridurre i costi di gestione per l’hosting e le licenze. Inoltre, abbiamo aggiunto un bundle con Teliad per gi apparecchi».
La libertà di scelta è uno dei punti fermi nell’offerta 3CX. Il sistema operativo si aggiunge infatti alla vasta gamma di funzionalità fruibili, all’insegna della massima praticità per l’utente. «Per noi è importante lasciare totale libertà nella modalità di rispondere e gestire una chiamata – prosegue Saretta -. La telefonata indirizzata alla scrivania in un ufficio può essere raccolta in qualunque posto sia disponibile una connessione con qualsiasi dispositivo, in modo del tutto trasparente per il chiamante».
Apprezzata sul fronte interno per le ripercussioni positive in termini di produttività, una soluzione di UC di questa portata si rivela utile anche a supporto di una strategia di CRM più efficace, grazie alla possibilità di recuperare l’interlocutore più adatto per ogni chiamata. «In pratica, non è più richiesto al dipendente di mettere a disposizione il proprio numero di cellulare, ma neppure di divulgare quello aziendale. La chiamata in arrivo all’interno, viene smistata in automatico rispetto alle impostazioni selezionate dall’utente o in base al profilo».
Uno dei vantaggi più apprezzati della telefonia IP è la possibilità di aggiungere allo stesso canale ogni sorta di informazione e funzionalità compatibili con una trasmissione dati. A partire dal video. «La videoconferenza è inclusa nel pacchetto dei servizi – assicura Saretta -. Ci affidiamo allo standard opensource WebRTC, con un numero di utenti simultanei da 10 a 25, a seconda della licenza. L’aspetto più interessante, è che non servono plug-in e funziona con tutti i principali browser, esclusi quelli di Microsoft dove il protocollo è più difficile da integrare».
In diverse situazioni, carte vincenti dal punto di vista di un venditore come facilità di installazione e d’utilizzo, possono rivelarsi un potenziale rischio per il canale, con il rischio di vedersi scavalcato. «La nostra politica resta di affidarsi completamente ai partner – conferma il regional sales manager -. È il rivenditore a essere in condizione meglio di altri di configurare e installare il centralino secondo le esigenze del cliente finale. Meglio di ogni altro, sono loro a poter garantire l’attivazione di utenti nel giro di pochi minuti».
Unico limite per un’opzione di centralino cloud, è al momento la connettività. Un tasto ormai storicamente delicato per l’Italia, proprio dove il tessuto imprenditoriale è il più vicino all’offerta 3CX. Per questo, sta prendendo piede anche un’alternativa. «Una possibilità interessante è la facoltà di installare il centralino su un server virtuale, in casa o presso la propria Web farm – conclude Saretta -. In più di un’occasione si è già rivelata una soluzione utile a superare i limiti di connettività. Oppure, sono già diversi i rivenditori in grado di fornire il servizio sempre in cloud ma appoggiandosi a una struttura propria».