IoT

Ecco i Google Glass Enterprise Edition

A quasi un anno dalle prime indiscrezioni compaiono gli occhialini pronti a rivoluzionare il mondo del lavoro. Ecco come sono fatti

Pubblicato il 29 Dic 2015

Paolo Longo

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Era più o meno gennaio e le voci su un nuovo modello di Google Glass aumentavano copiosamente. Non era ben chiaro se l’hardware in questione fosse figlio diretto della versione Explorer oppure se all’orizzonte dovesse esservi un device diverso. A quasi un anno di distanza possiamo dire, con qualche certezza diffusa oltreoceano, che i prossimi Google Glass saranno quelli Enterprise Edition. Sappiamo bene quanto Google abbia spinto per ridisegnare il contesto di utilizzo degli occhialini. Probabilmente a causa di una risposta non ottima dal mercato consumer, l’azienda parte di Alphabet aveva deciso di puntare tutto sul mondo del lavoro, dove i Glass possono trovare un’infinità di applicazioni.

Come è fatto

Stando ad alcune foto e informazioni ottenute dal sito specializzato 9To5Google, i Google Glass Enterprise Edition hanno un hardware migliore, ma non solo. Sotto la scocca dovrebbe esserci un processore Intel Atom più potente, batteria più capiente e connettività wireless più affidabile, con l’aggiunta della banda a 5 GHz Wi-Fi per applicazioni di video streaming. La chicca sarebbe però una batteria aggiuntiva di emergenza da attaccare esteriormente agli occhialini, sicuramente non un bel vedere ma una necessità quando si impossibilitati a ricaricare il dispositivo. Esteriormente la novità principale potrebbe essere un design ripiegabile, ovvero la possibilità di chiudere gli occhialini come un paio di lenti classiche così da metterli da parte in maniera più comoda quando necessario. Ma non è tutto: gli Enterprise Edition presenterebbero anche un cambiamento di posizione del tasto di accensione e un rivestimento waterproof in grado di proteggerli da sostanze e detriti. Quando li vedremo? Difficile dirlo, i Google Glass sono il Godot della tecnologia, attesi da anni e mai visti sugli scaffali dei negozi, nè tantomeno presso partner e rivenditori professionali. Il 2016 potrebbe essere l’anno buono o meglio, l’ultimo anno disponibile prima che il mercato arrivi con soluzioni di pari livello, se non superiori.

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