Il 2016 sarà l’anno definitivo per il boom dei pagamenti in mobilità? Se le premesse sono queste, diremmo proprio di si. In attesa di vedere ancora all’opera in Italia sia Apple Pay che il rivale Android Pay (e la sua declinazione di brand Samsung Pay) ecco che nel continente si affaccia un competitor di tutto rispetto sotto il marchio della Barclays. Con un aggiornamento che dovrebbe arrivare in settimana, l’istituto internazionale di credito permetterà ai suoi utenti, a partire da quelli nel Regno Unito, di utilizzare un telefono Android per effettuare pagamenti via NFC. Il funzionamento è identico a quello di Android Pay: si scarica l’applicazione, si inseriscono credenziali e carte possedute e si avvicina il cellulare al Pos abilitato. Come si legge da alcune fonti online, e in assenza di comunicazioni ufficiali della banca, i pagamenti in modalità wireless, senza necessità di digitare alcune stringhe di sicurezza, saranno attivi solo per piccole spese, al massimo 30 sterline, al di sopra delle quali sarà necessario inserire un pin di sicurezza nell’app installata sul telefonino.
Veloce e semplice. Ma sicuro?
L’integrazione dell’app Barclaycard for Android, funzionerà solo per quei cellulari provvisti di chip NFC e per chi possiede una carta di credito del gruppo. Al momento infatti la funzione non supporta i pagamenti in mobilità per i correntisti che utilizzano la classica applicazione di mobile banking di Barclays. Non è chiaro se l’aggiornamento arriverà anche per i clienti al di fuori del Regno Unito ma ci attendiamo novità in tal senso visto che l’obiettivo pare essere proprio quello dell’estensione del servizio. Probabile inoltre che giunga un update simile per l’app omonima su iOS, così da sfruttare la presenza del chip NFC sulle due ultime generazioni di iPhone. Vale la pena ricordare che, in assenza di misure di sicurezza dedicate, come il Touch ID per Apple Pay, chiunque può essere in grado di pagare con lo smartphone altrui senza conoscere password, pin o altre chiavi di sicurezza. Il panorama non è per nulla diverso dal furto della carta di credito, per la quale basta una firma che validi un acquisto. Per questo i produttori lavorano costantemente con agenzie e figure dedicate alla protezione del software, per garantire quante più tutele possibili a chi non vuole rinunciare al futuro dei pagamenti contactless.