Apple dice addio a Flash, Java, Silverlight e QuickTime

La prossima versione del browser di casa, Safari 10, disattiverà in automatico i moduli interattivi, avvertendo l’utente del “pericolo”

Pubblicato il 17 Giu 2016

Paolo Longo

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Apple e Flash non sono mai andati d’accordo. Sin dalla nascita dell’iPhone, in molti si chiedevano come avrebbe fatto un dispositivo del genere a fare a meno dei contenuti interattivi tanto in voga online. Spiegò bene il compianto Steve Jobs quanto Flash potesse rappresentare una minaccia per l’incolumità della rete. Il motivo? Dietro ai moduli sviluppati con il codice Adobe, era (ed è tutt’ora) facile nascondere stringhe maligne che portano a malware, virus e altre infezioni. Sono stati anni sicuramente difficili per Apple, di fatto tagliata fuori a livello mobile da tante piattaforme e servizi dipendenti da Flash. Ma i tempi sono cambiati.

Cosa succede

Ed è per questo che la Mela, complice il definitivo assestamento del ben più valido HTML5, ha deciso di eliminare Flash anche dalla piattaforma computer, almeno nel settore del browsing. Infatti il prossimo Safari, versione 10, non riprodurrà più di default i plugin Flash, lasciando all’utente la possibilità di ricevere avvisi sulla possibilità di non mostrare il contenuto, attivarlo una sola volta o per sempre, su un determinato website. Ma non solo: nel caso in cui lo stesso sito preveda la riproduzione in HTML5, questo sarà visualizzato in automatico, essendo considerato la soluzione migliore. Come ha scritto Ricky Mondello, del team Safari di Apple, sul blog per sviluppatori, anche Java, Silverlight e QuickTime sono sulla lista nera di Cupertino, con lo scopo di preferire un web più snello e sicuro, possibile con le implementazioni dell’HTML5. Per gli amministratori enterprise, Safari 10 manterrà attivo il supporto per le politiche aziendali, basate su un ragionamento singolo e inviduale, in base al servizio. L’aggiornamento del browser di Apple arriverà in autunno, in concomitanza con il major update di macOS Sierra, iOS 10 e watchOS 3. Fate in tempo dunque ad aggiornare i vostri portali o almeno a creare una lista, sulle macchine aziendali, con le dovute eccezioni.

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