Toyota è il più grande produttore automotive al mondo. Logico dunque che parte del suo lavoro possa essere dedicato a studiare e analizzare in che modo rinnovare un settore che ha urgente bisogno di approcciare nuovi metodi di viabilità, non solo nell’ottica di un ridotto inquinamento ma anche per una maggiore sicurezza in strada. Le ambizioni di certo non mancano, e così Gill Pratt, a capo del Toyota Research Institute, ha spiegato i prossimi passi che l’azienda intende compiere per incentivare la rivoluzione su quattro ruote. “Di sicuro avremo notevoli cambiamenti entro cinque anni – ha detto durante una conferenza in Giappone – la priorità è la guida sicura”. Non è un caso se proprio l’istituto di ricerca abbia ottenuto da Toyota un cospicuo finanziamento di 1 miliardo di dollari, da spendere in cinque anni, per sviluppare veicoli autonomi che permettano ai sistemi a bordo di svolgere le funzioni basilari della guida.
Guidati da un robot
“L’intelligenza delle auto può rappresentare un concreto valore aggiunto. Potremmo considerarla come una sorta di angelo custode che accelera, frena e sterza in supporto al guidatore”. Insomma non si tratta più di costruire un mezzo che sappia solo portarci a casa dal lato del passeggero, avendo attenzione a non incappare in qualche disastroso incedente, ma il futuro contempla anche macchine che non necessariamente non self, in grado però di aiutare le persone a guidare nel modo più corretto. Il punto è sempre lo stesso: gli scienziati sono certi che un’auto mossa da un’intelligenza artificiale possa prendere decisioni migliori degli esseri umani, mossi spesso da riflessi dovuti più allo stress da traffico che da reali esigenze di invasione corsia.