Sicurezza del futuro

L’autenticazione biometrica salverà le banche

Secondo un’indagine di Visa, la maggior parte degli italiani ha più fiducia nella sicurezza degli istituti di credito che degli enti pubblici. Ecco perché

Pubblicato il 27 Set 2016

Paolo Longo

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Quando si parla di sicurezza biometrica vengono subito in mente le immagini di film come Minority Report, dove Tom Cruise con la “sola imposizione delle mani” riesce ad accedere dati, sbloccare informazioni e svolgere funzioni che sembrano solo parte di un futuro hollywoodiano. E invece molto di quello che la fantascienza ha immaginato per anni è già concreto e realmente possibile. Parliamo del riconoscimento vocale, della lettura delle impronte, addirittura dello sblocco con l’iride. Si tratta di opzioni di sicurezza biometrica già da tempo in uso negli apparati industriali e sensibili più a rischio intrusione (pensiamo agli oleodotti, centrali di raffinamento, uffici governativi) e che da un po’ sono approdati anche in versione consumer, su smartphone e tablet.

Il futuro è già qui

Proprio l’allargamento della fascia di utenza di simili procedure di sicurezza ha permesso a banche e istituti di credito di avanzare nella protezione dei dati personali dei clienti. Non è un caso se una ricerca di Visa, ha individuato che l’86% degli italiani crede più nelle misure protettive delle banche che in quelle degli enti pubblici, proprio grazie all’adozione di strumenti innovativi di validazione. La crescente diffusione dell’autenticazione mediante impronte digitali per i pagamenti in mobilità sta facendo emergere un aumento generale della fiducia nei confronti del mezzo, con il quale il 78% degli italiani si sente a proprio agio sia negli acquisti nei negozi fisici che in quelli online. Infatti la lettura delle impronte è la forma di riconoscimento considerata migliore in Italia (83%), seguita dalla scansione dell’iride (79%) e dal riconoscimento facciale (57%). Secondo un terzo degli italiani, inoltre, entro il 2020 le forme biometriche di autenticazione diverranno talmente popolari da sostituire o affiancare le forme tradizionali di sicurezza attualmente utilizzate, come le password.

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