Il Digital Economy and Society Index racconta di un’Italia ancora nelle ultime posizioni quando si parla di Agenda Digitale e Banda Larga in Europa. Le statistiche analizzate e comunicate dall’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano sono implacabili: ci troviamo alla 25esima posizione su 29 paesi rilevati in quanto a connettività, stesso ranking per le competenze digitali e addirittura fanalino di coda nell’uso di internet da parte dei cittadini. La media, composta dal DESI è data anche dal 18esimo posto in digitalizzazione della PA e dal 21esimo per la digitalizzazione dell’industria. Insomma, il quadro non è certo dei migliori anche se la situazione sembra in ripresa, soprattutto in ottica 2017.
Ricomincio da tre
Il dato più interessante, in prospettiva futura, è infatti quello della crescita negli ultimi tre anni presi in considerazione: 2013, 2014 e 2015. Qui il nostro paese si fa ben valere con un +19,7% in merito alla realizzazione di infrastrutture e progetti per il digitale. Il nuovo piano triennale, partito con il governo attuale, dovrebbe dunque dare maggior linfa alla situazione nostrana, critica quando si parla di banda larga. E’ meno della metà la copertura con rete di almeno 30 Mbps sul territorio nazionale, con le regioni migliori rappresentate da quelle del Sud Italia, grazie agli incentivi promossi proprio dai fondi europei. Lombardia e Lazio però sono già oltre, con il 20% delle case raggiunte dai 100 Mbps. Le richieste dell’Unione Europea sono però altre: entro il 2020 l’organo continentale ha previsto che la totalità dei cittaini UE possano accedere a internet in alta velocità, un traguardo possibile ma bisogna accelerare.