Da dove viene il tempo che oggi le persone dedicano per stare su Facebook, Twitter, Pinterest e per divertirsi online? Secondo una ricerca del National Bureau of Economic Research non è sottratto alle relazioni sociali dirette, come molti avevano paventato agli esordi delle social network, bensì – e questo potrà far provare qualche brivido a molti dirigenti aziendali – a spese del tempo di lavoro.
Il risultato è stato ottenuto attraverso la misurazione delle attività offline e online nel corso della giornata, usando la base di dati di un’indagine periodica fatta dal Governo USA (si tratta del The American Time Use Survey) che dal 2003 analizza le modalità con cui i cittadini americani impiegano il loro tempo.
Ebbene, elaborando l’insieme delle informazioni, i ricercatori hanno ricavato ciò che viene fatto di meno a causa dell’online. Per ogni minuto che l’americano medio impiega per divertirsi online vengono spesi circa 16 secondi di lavoro, 9 di visione della TV e 7 secondi di sonno.
Per arrivare a risultati significativi, i ricercatori hanno compensato le attività che rimpiazzano quelle tradizionali: e-mail, gioco online e visione di video sono state raggruppate con le equivalenti attività offline. In aggiunta lo studio ha considerato il fatto che molte attività online sono fatte in contemporanea con altre tradizionali, chiedendo alle persone intervistate di distinguere tra l’attività primaria e le altre eventualmente in corso.
La ricerca ha dimostrato che il tempo speso online varia significativamente e in proporzione inversa con l’età dell’intervistato. Per quanto riguarda le differenze tra i sessi, risulta che non riduce l’impegno familiare della donna, mentre taglia quello maschile di 8 secondi per ogni minuto di attività in rete. Significativo il fatto che nella fascia d’età tra i 15 e i 19 anni, ogni minuto online tolga circa 20 secondi ad altre attività di tipo formativo.
Presenza online e impresa
E’ normale che un’indagine come questa possa preoccupare molti manager sulle possibili conseguenze dell’online sulla produttività aziendale. Su questo argomento i ricercatori gettano acqua sul fuoco: i numeri sono sufficientemente piccoli per non doversi preoccupare degli effetti negativi sul lavoro. Altri studi hanno che le frequenti interruzioni per la navigazione sul Web possono all’opposto produrre un aumento della produttività.
Per alcune tipologie di lavoratori, il tempo speso online si traduce nell’acquisizione di conoscenze ed esperienze che sono utili per il lavoro svolto. Soltanto la riduzione del sonno causata dall’abuso dei passatempi online potrebbe avere conseguenze sulla produttività.