Big Data

EMC estende la strategia Data Lake

Data Lake 2.0 si fonda su nuove soluzioni Isilon, che espandono la disponibilità e le funzionalità del ’lago di dati’ dal data center primario aziendale verso le sedi periferiche e il cloud

Pubblicato il 19 Nov 2015

Loris Frezzato

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La tecnologia ’data lake’ di EMC diventa più efficiente, per consentire alle aziende di rendere disponibili e pronti all’uso non solo i dati non strutturati residenti nel data center principale, ma anche quelli memorizzati nei sistemi IT delle sedi periferiche e nel cloud.

La gamma di unità NAS scale-out Isilon si arricchisce infatti di soluzioni di nuova generazione – IsilonSD Edge, Isilon OneFS e Isilon CloudPools – annunciate a metà novembre, ma disponibili solo a partire dagli inizi del 2016. Saranno questi gli strumenti attraverso cui EMC riuscirà a portare la strategia Data Lake a un nuovo livello, per rispondere a precise esigenze degli utenti.

All’inizio la tecnologia Data Lake, spiega Gianluca Coppola, Senior Account Manager Enterprise Isilon di EMC Italia, ha permesso di eliminare all’interno del data center primario i diversi silos di storage, rendendo disponibili i dati non strutturati ad applicazioni che accedono a tali informazioni utilizzando differenti protocolli. Ed oggi, attraverso quello che EMC chiama Data Lake 2.0, e si fonda sulle nuove soluzioni Isilon, questa capacità viene estesa anche verso la rete periferica aziendale e verso il cloud.

«Il mercato – continua Coppola – ci richiedeva tale funzionalità poiché, sempre più, le aziende sono costituite da una sede centrale e da diverse sedi periferiche, e poter integrare in modo omogeneo nella gestione anche queste ultime e il cloud rappresenta un grosso vantaggio per i nostri clienti».

Fabio Pascali, Responsabile Top Account North di EMC Italia, da un paio d’anni rileva da parte degli utenti aziendali un forte interesse per i dati non strutturati che, quando analizzati in maniera adeguata, possono permettere di osservare il mercato con nuovi occhi e prospettive, individuando opportunità e portando le diverse LOB (line-of-business) a prendere migliori decisioni commerciali. E sempre più, in uno scenario dominato da crescente mobilità, aziende multisede e adozione di cloud privati, pubblici e ibridi, tali preziose informazioni non risiedono più soltanto nel data center primario, ma anche nelle sedi periferiche dell’organizzazione e nel cloud, luoghi prima non coperti dalle attività di analisi.

Dagli uffici remoti fino al cloud Per soddisfare l’esigenza delle sedi periferiche e degli uffici remoti di semplificare la gestione dei dati e aumentare la produttività degli addetti che qui lavorano, contenendo al contempo i costi, EMC posiziona IsilonSD Edge come una soluzione completamente software-defined e in grado di funzionare su hardware commodity.

Supporterà VMware ESX, integrandosi totalmente con VMware vCenter per semplificare l’amministrazione. Inoltre conserva le funzionalità del sistema operativo OneFS, includendo i vari servizi dati e protocolli. IsilonSD Edge può espandere la capacità fino a 36 TB e, dal data center primario, è in grado di eseguire in modo trasparente le operazioni di replica e distribuzione dei dati. La strategia Data Lake 2.0 viene poi declinata nel core data center, dove la nuova versione del sistema operativo Isilon OneFS (8.0), che costituisce l’intelligenza di tutti i sistemi di storage NAS scale-out Isilon, punta a migliorare la resilienza del data center primario, semplificare l’amministrazione, innalzare l’efficienza e fornire continuità operativa, anche con data lake di grandi dimensioni.

Un miglioramento chiave riguarda il completo supporto NDU (Non-Disruptive Upgrade), già disponibile per i ’minor upgrade’ ed ora anche per i ’major upgrade’. Ciò si traduce in una più elevata resilienza del data lake e disponibilità del sistema, che significa ridurre la possibilità di downtime, quindi di interruzione delle attività degli utenti e dei workload durante l’esecuzione dei major upgrade. In aggiunta, la versione 8 di OneFS consente di eseguire il rollback dell’aggiornamento, cioè il ripristino del sistema allo stato precedente (pre-upgrade), mantenendo ambienti utente e applicazioni, qualora si decida di non fare l’upgrade.

In linea con il trend di continuo aumento del volume dei dati, che raddoppiano ogni due anni, e la necessità delle aziende di gestirli in modo diverso a seconda del loro valore, l’ultimo tassello della strategia Data Lake 2.0 è Isilion CloudPools. Si tratta in sostanza di un’applicazione software che permette di espandere il data lake dei sistemi Isilon anche verso il cloud privato, pubblico o ibrido. In questo modo, ad esempio, i dati caratterizzati da una minor frequenza di accesso, come quelli che le varie organizzazioni devono conservare per ottemperare ai requisiti di conformità imposti dalle normative di settore, possono essere spostati sulla nuvola, liberando capacità di storage sui sistemi Isilon nel data center primario e sfruttando la possibilità di ridurre i costi di gestione che il cloud offre, rispetto all’hardware Isilon mantenuto on-premise.

I servizi di cloud pubblico fra cui si può scegliere vanno da Amazon Web Services (AWS), a Microsoft Azure a Virtustream, e sono utilizzabili senza necessità di un cloud gateway per eseguire lo spostamento dei dati. Questi ultimi, prima della migrazione nella nuvola vengono cifrati in maniera sicura e compressi. Un’altra opzione di spostamento nel cloud è espandere il data lake tramite il servizio ECS (Elastic Cloud Storage) di EMC, usando le macchine Isilon come cloud privato. La capacità dei sistemi Isilon core di estendere il loro namespace verso la nuvola assicura visibilità e accesso ai dati in maniera indipendente da dove questi sono fisicamente memorizzati.

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