Viviamo nel pieno della più eterogenea e dinamica fase evolutiva della società dell’informazione.
I dati, di ogni forma e dimensione, esplodono e si espandono lungo reti e coordinate spesso incontrollabili e imprevedibili.
Di fronte ad un simile scenario tutti noi, a vari livelli, abbiamo la primaria necessità di gestire queste informazioni, trasportarle, renderle efficaci e sicure. Il tutto, declinato nel mondo delle imprese e a livello infrastrutturale, equivale ad una pressante e primaria esigenza di ampliare la potenza di calcolo e la capacità di gestione dello storage e, allo stesso tempo, alla necessità di rendere più efficiente e performante il network.
Il software è la leva
Parlando di buone idee e si scouting di opportunità di business per il canale indiretto, questa è senza dubbio l’occasione con la O maiuscola. Si tratta infatti di una esigenza che può e deve essere gestita al meglio proprio perchè permette di stabilire con il cliente una relazione molto ampia e lunga nel tempo.
Da una parte occorre farsi trovare pronti con le risposte immediate a livello infrastrutturale, ovvero nuovo storage, nuove soluzioni di networking. Dall’altra parte però c’è una strada ancora più importante che è quella della consulenza e della capacità di guidare le imprese verso l’automazione dei processi e dunque verso i cloud.
Una roadmap che passa inevitabilmente dalla necessità di portare l’approccio software e virtuale già consolidato a livello server ora anche a livello storage e anche networking. Non a caso si parla sempre più di software defined storage, software defined network e infine software defined datacenter. Non è possibile affrontare fenomeni dirompenti come il cloud e come i big data senza effettuare simili passaggi evolutivi e senza rendere automatizzati e software-centrici questo processi. Il canale che cerca valore ha oggi il compito chiave di fare capire alle imprese in che sequenza logica vanno affrontati passaggi che hanno senso solo se collegati tra loro.