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Una IBM più open guarda ai partner per i servizi finanziari

A un mese di distanza dalla PartnerWorld Leading Conference, IBM torna a Las Vegas con due eventi paralleli per rimarcare l’importanza del cloud e dei sistemi cognitivi nella propria strategia di posizionamento. Il focus è sui servizi FinTech

Pubblicato il 23 Mar 2017

Nicoletta Boldrini

GinniRometty1

Dopo la PartnerWorld Leading Conference tenutasi solo un mese fa, IBM torna sul palco di Las Vegas con due eventi in contemporanea, InterConnect e Amplify; il primo dedicato al cloud, il secondo al customer engagement basato su Watson. “Due facce della stessa moneta”, spiega aprendo i lavori di InterConnect Ginni Rometty, Chairman, Presidente e Ceo della multinazionale americana. “È unendo l’agilità del cloud e la potenza dei sistemi cognitivi che si può concretamente accelerare l’innovazione di business”.

Messaggio forte che riecheggia anche nelle sessioni più tecniche dei due eventi e nei corridoi degli spazi espositivi dove si incontrano i partner ed i clienti di IBM dai quali ricaviamo un ‘pensiero comune’: l’apertura di Big Blue non è solo tecnologica, attraverso le API cloud e Watson totalmente open, ma anche collaborativa nello studio e sviluppo di progetti in stretta sinergia con i partner e con i clienti. “Più la community di utilizzatori di Watson e delle sue funzionalità si estende, più noi riusciremo a migliorare, far crescere e maturare i servizi che intendiamo erogare nonché svilupparne di nuovi”, osserva Steve Laughlin, General Manager for IBM Blobal Consumer Industry, lasciando intendere quanto sia prezioso il supporto dei partner di canale in questo percorso di evoluzione che interessa tutti, dalle aziende clienti ai partner fino alla stessa IBM che sul fronte cloud e cognitive sta impostando la nuova strategia di posizionamento e di offerta tecnologia.

Che cosa concretamente voglia dire unire agilità del cloud e potenza dei sistemi cognitivi per i partner lo si intuisce dai primi annunci rilasciati in questi giorni, come il lancio di IBM Cloud for Financial Services, una serie di building blocks (che mettono insieme risorse cloud, soluzioni di analytics basate su Watson e blockchain) messi a disposizione di partner e sviluppatori per

creare app di servizi finanziari. Che il mercato FinTech sia appetibile per molti IT player è evidente, a confermarlo è Bridget van Kralingen, Senior Vice President, Industry Platforms di IBM: “Il 97% delle maggiori banche del mondo si affida ai sistemi IBM; allo stesso tempo, siamo il principale fornitore globale di piattaforme basate su intelligenza artificiale ‘enterprise grade’, cioè sicure ed in linea con le esigenze di business. Unendo questi due ambiti di competenza/esperienza con l’offerta cloud abbiamo sviluppato nuovi tool che già oggi permettono ai partner di sviluppare autonomamente nuove soluzioni basate su cognitive computing e blockchain”.

Di fatto, IBM sta estendendo il suo attuale Business Partner Program fornendo un supporto aggiuntivo ai partner che operano nel settore dei servizi finanziari. Inizialmente, il programma prevede il rilascio di API sul cloud per facilitare lo sviluppo di applicazioni FinTech ed i partner coinvolti sono: Inpdap, Accern, Envestnet, Bondevalue, Dow Jones, Eigencat | Yodlee, Opentopic, Plaid, PolicyPal, Quovo, Riskspan, TagniFi e Xignite.

In questo panorama, c’è spazio anche per gli Isv che in questo momento stanno collaborando con IBM per sfruttare al meglio cloud e sistemi cognitivi (sempre mediante API open) al fine di avere maggiori dati, microservizi e contenuto per sviluppare soluzioni innovative. Gli Isv che in questo momento stanno partecipando al programma sono Avoka, Majesco, TCS BaNCS.

In generale, per accelerare il rilascio delle soluzioni da parte dei partner, Big Blue ha istituito dei veri e propri Business Partner Solution Hubs (già presenti per esempio a Londra, New York, San Francisco, Singapore, Dallas, Parigi, Nizza, Silicon Valley, Stuttgart, San Paolo, Bangalore e Shanghai) all’interno dei quali i partner possono attingere a tutte le risorse e le metodologie di IBM (comprese quelle di Design Thinking, Lean Startup, Agile ed Extreme Programming) per creare e commercializzare le proprie soluzioni basate su cloud e cognitive systems.

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