Più che per motivi economici, la maggior parte delle aziende si rivolge al cloud per poter focalizzare meglio gli investimenti sul proprio core business e aumentare la propria competitività. È questo il principale motivo per cui, secondo Alessandro Cozzi, AD di WIIT, si guarda al cloud come ad un potente acceleratore di crescita e, allo stesso tempo, anche come ad “un driver fondamentale per la trasformazione digitale, perché permette di ottimizzare le spese quando, innovando il proprio parco applicativo, ci si trova a dover affrontare anche una profonda trasformazione delle infrastrutture a supporto”.
In questo contesto, consapevole della responsabilità che un cloud provider si assume rivestendo un ruolo di affiancamento di tante realtà in evoluzione, WIIT opera sul mercato con una proposta di servizi rivolti soprattutto ad aziende di grandi dimensioni con applicazioni mission critical. Lo fa sapendo di poter contare sulla partnership con VMware. “È il leader indiscusso del mercato – sottolinea Cozzi -, il suo nome e la sua affidabilità potenziano la nostra proposition e rafforzano la nostra offerta basata soprattutto su servizi premium e che necessita quindi della presenza di un brand percepito come solo VMware lo è in questo settore. Non c’erano alternative da vagliare, era l’unico partner per noi adatto”.
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Flessibilità, scalabilità e resilienza i tre pilastri dell’alleanza WIIT-VMware
L’accordo che vede unite le due aziende su un target molto specifico e altamente consapevole della necessità di innovare le proprie infrastrutture, dal punto di vista di WIIT ha tre punti di forza unici e preziosi. La flessibilità, prima di tutto, che VMware concede al partner nell’utilizzo e nella gestione delle licenze per meglio rispondere alle specifiche esigenze di ogni cliente. Anche la scalabilità è importante, per poter fornire in tempo zero maggiori infrastrutture e maggiori risorse nel momento in cui aumentano i consumi e i volumi di un’azienda, senza dover intraprendere un lungo processo di acquisizione di risorse da zero, rischiando di risultare inefficiente.
L’elemento chiave però di questa partnership, che ha permesso a WIIT di distinguersi nel suo mercato, è senz’altro, a detta di Cozzi, la fault tolerance nativa di VMware. “Per noi è fondamentale – spiega – occupandoci di applicazioni mission critical che devono essere sempre disponibili, la resilienza garantita da Vmware significa per noi poterci differenziare rispetto ai competitor offrendo migliori performance al nostro target principale, particolarmente sensibile su questo aspetto”.
WIIT si propone con un modello Paas con una forte componente fissa di servizi sulla parte middleware – quella di infrastruttura è variabile e rappresenta circa il 20% – e mira a distinguersi anche per l’affidabilità e la qualità degli SLA che garantisce. Tra i suoi clienti, infatti, o potenziali tali, ci sono molte aziende che “vogliono schiacciare l’acceleratore e sono molto orientate ad aprirsi ai mercati esteri pur avendo sede in Italia. Si tratta di realtà che investono per crescere e pretendono livelli di servizio molto più elevati di quelli richiesti solitamente dalle PMI italiane” spiega Cozzi.
Proprio tra queste, ci sono anche le due aziende che di recente hanno scelto di adottare una politica di Zero Data Center. Potendo contare sull’affidabilità e sulla flessibilità del partner VMware, WIIT ha potuto accompagnare con i suoi servizi questa decisione effettivamente disruptive: ora è pronta a declinare il suo Hybrid Multi Cloud per permettere alle due realtà di disinvestire dai propri asset infrastrutturali per poter distribuire le applicazioni web based su cloud pubblico e quelle critiche o legacy su cloud privato, lasciando poi tutto in gestione a WIIT.
Non è un salto che tutti si possono permettere, commenta Cozzi, “ma certamente ha dei vantaggi importanti. Se devo implementare una nuova applicazione, in un paio di giorni ottengo le risorse necessarie e non resto vincolato a infrastrutture proprietarie che nel tempo possono diventare inadeguate. Posso quindi sempre cogliere ogni ondata di innovazione senza restare indietro”. L’approccio Zero Data Center, e il cloud in generale, offrono anche maggiore sicurezza e questo aspetto si è trasformato per WIIT in una straordinaria leva di business. “I ricavi sulla cybersecurity sono esplosi negli ultimi tre anni ed è diventata un nuovo entry point verso i clienti – rivela Cozzi -. Tra gli ultimi acquisiti, almeno il 70% ha comprato sempre servizi di sicurezza oltre a quelli cloud, una percentuale mai registrata prima”.
Verso la Germania, facendo leva sulla resilienza assicurata da VMware
Potendo contare su una partnership di lunga data, valorizzante dal punto di vista dell’offerta e altisonante dal punto di vista di awareness, WIIT sta affrontando un processo di crescita ed evoluzione che supera le frontiere italiane. Dopo aver consolidato nelle 6 aziende acquisite negli ultimi 3 anni la piattaforma VMware, ora sta “replicando il modello italiano all’estero, in Germania, per poi proporla a tutto il nuovo parco clienti tedesco – spiega Cozzi – in questo Paese sono decisamente più numerose le realtà di dimensioni maggiori e che, rispetto alle PMI italiane, apprezzeranno la resilienza che siamo in grado di assicurare. Sono certo che la disponibilità di servizio, che anche grazie alle soluzioni VMware, siamo in grado di offrire sarà un punto forte della nostra espansione nel nuovo mercato”. La roadmap verso la Germania prevede che entro fine 2022 WIIT inauguri sul suolo tedesco un data center TIER4, “il primo nel Paese con il più alto livello di certificazione disponibile e quindi un passo decisivo per noi nella ricerca di nuovi clienti a cui proporre il nostro Hybrid Multi Cloud”.
Next Step: espandere l’alleanza dal cloud alla containerizzazione
Nell’agenda 2022 di WIIT non c’è solo un’espansione geografica ma anche la crescita della componente servizi verso il mondo Kubernetes, anche per andare incontro al contesto tedesco che, in anticipo rispetto all’Italia, sta mostrando molto interesse nei confronti della containerizzazione. “È un settore in divenire su cui stiamo investendo molto, certi che prenderà piede diffusamente – conferma Cozzi – VMware potrebbe essere al nostro fianco anche in questa nuova avventura, valuteremo in futuro le sue feature per poterle integrare estendendo così la nostra partnership anche su questo tipo di offerta”.