“Sarà il più grande data center nel territorio di Milano”.
Sono queste le parole con le quali Danilo Vivarelli, Amministratore Delegato di IRIDEOS, società italiana che oltre ai data center e ai servizi ad essi correlati, fornisce servizi cloud con piattaforme proprietarie, servizi di connettività e di cyber security, presenta Avalon 3, inaugurato l’11 di novembre.
Un data center di 3.500 metri quadrati, iperconnesso e progettato per rispondere ai massimi livelli di resilienza e sicurezza, distante poco più di tre chilometri da Avalon 1 di via Caldera che ospita la maggior parte dei clienti IRIDEOS.
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La struttura e le certificazioni di Avalon 3
“Possiamo di fatto considerare il data center Avalon 3 come un’estensione dell’Avalon Campus e dunque pienamente rispondente alle crescenti esigenze di bassa latenza”.
Avalon 3 ha una capacità di 500 rack e 3,2 MW di potenza, mentre l’insieme di Avalon 1, 2 e 3, l’Avalon Campus, arriva a costituire un vero e proprio polo iperconnesso, una sorta di unico grande Data Center virtuale esteso su una superficie di 13.000 metri quadrati e con una capacità complessiva di oltre 2.600 rack.
Al di là dei numeri, per Danilo Vivarelli è importante il focus sulle certificazioni: il nuovo Avalon 3 è infatti conforme al Rating 4 – ANSI/TIA e Tier IV – Uptime Institute.
“Questo significa – spiega Vivarelli – che avrà tutte le certificazioni che garantiscono livelli di servizio altissimi per i nostri clienti. A queste certificazioni di tipo tecnico e infrastrutturale, se ne aggiungono altre legate alla sostenibilità. L’edificio in cui si trova il Data Center e lo stesso Avalon 3 sono certificati LEED Core&Sheell, secondo lo standard Gold che garantisce la sostenibilità sia in termini di consumo di energia e di acqua, sia di materiali e processi di costruzione impiegati. L’intero data center è poi alimentato al 100% da energie rinnovabili e secondo criteri di massima efficienza energetica. Parliamo di un PUE di 1,3 che dunque rispetta il patto europeo per i Climate Neutral Data Center al quale abbiamo aderito, accanto alle altre iniziative europee come GAIA-X e Cloud Alliance”.
Operatori, hyperscaler, OTT e imprese i destinatari del nuovo Data Center
Per quanto riguarda i “destinatari” di questa nuova infrastruttura, IRIDEOS guarda sia agli operatori di telecomunicazioni e ai grandi OTT (Over The Top), quindi grandi realtà che forniscono servizi Internet, sia media company e imprese.
“Noi mettiamo a disposizione spazi ed energia per ospitare gli apparati dei nostri clienti, che possono dunque implementare architetture cloud e propri servizi cloud. Non solo, i nostri clienti possono a loro volta collegarsi con i 165 operatori che ospitiamo nell’Avalon Campus. Detto in sintesi estrema, è una infrastruttura pensata sia per gli operatori, sia per le aziende”.
Una digitalizzazione con Milano al centro
C’è uno sguardo attento al territorio nella scelta di un nuovo Data Center su Milano, a maggior ragione in un periodo come questo, nel quale anche i grandi hyperscaler scelgono il capoluogo lombardo per l’apertura delle loro Region.
“Milano, in particolare, costituisce un hub di interconnessione per tutto il Sud Europa. E non è un caso che i grandi operatori americani che vogliono espandere la loro presenza nel Sud dell’Europa guardino in questa direzione. All’interno del nostro Avalon Campus abbiamo la possibilità di ospitarli, semplificando dunque la possibilità di interfacciarsi gli uni con gli altri, scambiandosi traffico collegati direttamente in fibra ottica.
È essenziale non solo ospitare i server, gli apparati, i dati dei clienti, ma è necessario che questi dati possano essere interscambiabili tra le varie reti in maniera molto rapida. È proprio la presenza storica di tutti gli operatori all’interno del Caldera Business Park che consente di considerare Milano al centro della rete Internet italiana”.
Tra PNRR e nuove catene del valore
Ma c’è di più.
Danilo Vivarelli colloca il nuovo Avalon 3 all’interno di uno scenario più ampio che riguarda il Sistema Paese: la forte spinta alla digitalizzazione arrivata con la crisi pandemica e, soprattutto, con le opportunità del PNRR.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito a una forte accelerazione sui temi della digitalizzazione dei processi nelle imprese e nella pubblica amministrazione. Una accelerazione accompagnata da una volontà politica, che ha reso disponibili finanziamenti e ha dunque creato tutte le condizioni per arrivare finalmente a un vero e proprio sviluppo digitale del Paese”.
Oggi c’è anche una forte domanda di applicazioni e servizi basati su Intelligenza Artificiale e Big Data, considerate leve abilitanti per migliorare efficienza e velocità di azione.
“Ma perché questo percorso di trasformazione possa realizzarsi servono anche infrastrutture: data center e reti in fibra ottica. E IRIDEOS mette a disposizione sia i data center certificati, sostenibili e iperconnessi con la possibilità di connettersi con tutti gli operatori in essi presenti, sia la propria infrastruttura in fibra ottica che si estende per 27.000 km lungo le principali autostrade e la dorsale adriatica”.
Si parla dunque di una nuova catena del valore digitale, che ha bisogno di infrastrutture sulle quali appoggiarsi per esprimere al massimo le proprie potenzialità.
“Disporre di una nuova infrastruttura certificata, iperconnessa e sostenibile crea un volano virtuoso per tutti gli anelli della catena e per tutti gli attori dell’ecosistema che vi ruotano intorno”.