Apple trascina giù il mercato degli Smart Watch

La casa di Cupertino ha venduto nel secondo trimestre del 2016 due milioni di dispositivi in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli altri produttori, invece, vantano numeri positivi

Pubblicato il 22 Lug 2016

Gianluigi Torchiani

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Il fenomeno Smart Watch ha già intrapreso la sua parabola discendente? A leggere i dati nudi e crudi appena pubblicati dalla società di analisi IDC sembrerebbe proprio di sì, ma la tecnologia è troppa nuova per emettere sentenze definitive. Quel che è certo è che nel secondo trimestre del 2016 il numero di dispositivi indossabili commercializzati nel pianeta è crollato del 32% rispetto allo stesso periodo di un anno fa: da 5,1 milioni di unità si è scesi alle attuali 3,5 milioni di unità. E, sorpresa tra le sorprese, questa marcia indietro è da addebitarsi principalmente al netto passo indietro del numero di mercato, ossia Apple insieme al suo Apple Watch. La casa di Cupertino, infatti, nel trimestre ha venduto “soltanto” 1,6 milioni di device, contro i 3,6 milioni del secondo trimestre 2015.

Vero è che, un anno fa, l’Apple Watch era stato appena lanciato sul mercato e, dunque, attorno al wearable c’era più entusiasmo e battage pubblicitario. Un anno dopo, il prodotto è sostanzialmente lo stesso di un anno fa e anche a breve termine non si attendono particolari miglioramenti in WatchOS, motivo per cui, secondo IDC, è lecito non attendersi particolari riprese delle vendite Apple. Che, comunque, con una quota di mercato del 47%, resta comunque il leader del settore, anche se la quota del 76% di dodici mesi fa è decisamente lontana. In effetti gli altri attori hanno messo a segno numeri positivi, sempre a doppia cifra. Samsung, ad esempio, può vantare un più 51%, secondo IDC grazie all’efficace politica di distribuzione con le società di telecomunicazioni americane, tanto da aver commercializzato circa 600.000 device. In particolare il Gear S2 ha avuto un buon successo.

Il mercato wearable nel secondo trimestre 2016

Bene anche Lenovo con i suoi dispositivi a marchio Motorola (300.000 unità commercializzate e un +75%), mentre il tentativo di espansione nel mercato del fitness con il Moto 360 Sport ha avuto risultati alterni. Più o meno gli stessi numeri, anche se con un incremento più limitato (+26%) detiene LG Electronics, che ruota anch’essa intorno alla galassia Android e che – come Samsung – ha investito parecchio nel canale telco degli Stati Uniti. Completa la top cinque Garmin (100.000 device venduti), che ha quasi raddoppiato la sua quota rispetto allo scorso anno grazie all’introduzione di nuove smartwatch come il Fenix 3, sempre pensati per il mondo dello sport. Per il futuro IDC, soprattutto a causa dei problemi di Apple, non si aspetta particolari riprese del mercato nel suo complesso. La speranza, più nel lungo termine, risiede nell’ingresso nel settore dei tradizionali produttori di orologi, che potrebbero garantire ai potenziali consumatori qualità importanti come progettazione, forme rucercate e nuove funzionalità.

Per il momento, invece, solo una piccola manciata di marchi sono entrati nel mercato SmartWatch, tuttavia nei prossimi mesi IDC si aspetta ulteriori ingressi, che potrebbero quindi restituire linfa al mercato. Inoltre, l’attesa è quella di un’ulteriore crescita delle applicazioni e delle funzionalità dei wearable sul mercato, sia da parte di Apple che dei vari produttori Android Wear. Per questo nel 2017 il mercato dovrebbe ritornare a vedere il segno più, ipotizza IDC. Insomma, per i dispositivi indossabili non è ancora il caso di scrivere la parola fine, ma l’intera filiera ha bisogno di uno scatto. Perché, fondamentalmente, il mondo dei wearable non ha ancora risposto in maniera adeguata alla domanda che un po’ tutti gli utenti si fanno: perché mai dovrei acquistare uno Smart Watch?

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