Il gran parlare intorno al mondo della stampa 3D è segnale di una svolta importante ormai alle porte. La portata e l’inizio di tale svolta sono confermate da cifre in crescita ancora più delle migliori previsioni. Diversi fattori si sono infatti combinati in modo da favorire un’adozione su larga scala delle nuove periferiche, con prezzi in rapida discesa e una versatilità invece in aumento.
Nel primo trimestre dell’anno, Canalys ha registrato 26.800 stampanti 3D vendute a livello mondiale. Un primo elemento da sottolineare è la tendenza verso un punto di equilibrio tra le aziende, ancora la maggior parte del mercato, e i singoli utenti finali, saliti però dal 43% della fine 2013 al 46%, soprattutto grazie proprio al forte calo dei prezzi e al rilascio di modelli poco ingombranti e facili da usare.
Per quanto riguarda il mondo professionale, l’attenzione alle potenzialità resta elevata. Canalys rileva grande interesse a sperimentare portata e potenzialità delle nuove periferiche, soprattutto in ambito di design, prototipazione e personalizzazione. Il settore è previsto in ulteriore crescita, anche se le prospettive più interessanti arrivano ormai dal mondo consumer. I primi appassionati impazienti di cimentarsi sono infatti giudicati pronti a investire, grazie anche al fatto di andare a catturare l’attenzione di un settore promettente come l’hobbystica.
Un segnale interessante in questa direzione arriva anche dal crownfunding. Cresce infatti rapidamente il numero di modelli a basso costo proposti sul mercato da giovani startup capaci di raccogliere i fondi necessari proprio grazie a questa forma di finanziamento, come per esempio Kickstarter e Indiegogo. A colpire gli analisti, soprattutto la rapidità con la quale i relativi progetti hanno raccolto consensi e contributi, conferma sia delle potenzialità del crownfunding in questo contesto sia dell’interesse a livello consumer. Le dimensioni limitate degli oggetti realizzabili e la quantità di materiali di consumo ancora circoscritta non sembrano infatti limitare le prospettive. Anzi, con una probabile ulteriore discesa dei prezzi Canalys vede grandi prospettive per le vendite nel settore.
Il 67% delle stampanti 3D consegnate nel primo trimestre 2014 aveva un prezzo di listino al di sotto dei diecimila dollari. Di fatto però, una buona parte di loro sono modelli base appena arrivati sul mercato, al di sotto dei mille dollari, mentre grazie ai progetti di crownfunding è possibile ridurre ulteriormente il punto di ingresso fino ai 500 dollari. Una tendenza al ribasso destinata a proseguire ancora, per effetto della maggiore concorrenza, della crescita nel numero di modelli e dalla scadenza di alcuni brevetti. Particolarmente interessante si prospetta la sfida tra le startup e i produttori invece più consolidati, a partire da Stratasys, detentrice del marchio MakerBot, al momento uno dei più noti. Tra gli altri, anche Autodesk si sta muovendo rapidamente, con la messa a punto di un proprio modello di stampante, abbinato al software open source Spark. Secondo le previsioni, questa situazione porterà nel giro di dieci anni a considerare le stampanti 3D come strumenti abituali nelle abitazioni di molte persone, ed è proprio questa la direzione presa dal mercato.
Tutto questo non deve però far dimenticare l’importanza anche del settore aziendale di fascia alta, dove le quantità nelle consegne sono decisamente inferiori, ma i prezzi ben diversi. La media del singolo prodotto è infatti intorno ai centomila dollari, per una quota di mercato dell’1%. Poco, all’apparenza ma tutt’altro che trascurabile se si considera come i modelli più sofisticati possano arrivare fino al milione di dollari e oltre, con ampi margini di guadagno. Un settore anche questo che Canalys vede in crescita nel prossimo futuro almeno per qualche anno.